Auser e Soccorso alpino restano senza garage

Le due associazioni preoccupate per i mezzi di servizio rimasti privi di un riparo ma la proprietà intende lavorare nei locali per realizzare un’area commerciale

AGORDO. Il privato li sfratta e il Comune al momento non ha soluzioni alternative. I mezzi del circolo Auser “El Broi” e del Soccorso alpino di Agordo sono ancora senza un tetto. Venerdì scorso, infatti, Botol Group, la società proprietaria dell’edificio dell’ex fabbrica Mpa di Pragrande, ha comunicato ai due sodalizi che entro lunedì, ovvero ieri, gli spazi avrebbero dovuto essere liberati.

Ieri mattina, dunque, Auser e Soccorso alpino hanno tolto i mezzi dai locali dell’ex Mpa dove alloggiavano gratuitamente dopo che, nell’estate 2015, erano stati sfrattati dalle ex officine Parissenti, di proprietà della Belluno Iniziative.

Al momento l’Auser ha trovato una sistemazione per due mezzi in due garage di un proprio socio. Il terzo è stato portato alla casa di soggiorno di Taibon assieme al pulmino. Per quanto riguarda il Soccorso alpino, invece, il quad è stato messo a fatica all’interno della sede assieme alla jeep. Il pick-up e il carrello che serve per trasportare il quad sono in sosta in due parcheggi pubblici all’aperto.

Ma perché Botol Group ha optato all’improvviso per lo “sfratto”? L’azienda non ha rilasciato dichiarazioni. L’Auser parla di «motivi commerciali della società», il Soccorso alpino non ha notizie sulle ragioni della comunicazione.

«Il Comune ufficialmente non sa niente, se non per le comunicazioni dateci dalle due associazioni - dice il sindaco Sisto Da Roit - stiamo cercando di capirne di più».

In ogni caso da un po’ di tempo nei locali dell’ex Mpa che si affacciano sulla regionale 203 sono in corso dei lavori di sistemazione. Lavori sui quali proprietà e Comune si stanno confrontando. «Botol Group - spiega Da Roit, rispondendo alla domanda - ha chiesto di poter creare un negozio simile all’Eurobrico o a Monego. Tuttavia il Prg prevede la possibilità di un negozio di soli 150 metri quadrati. Loro vorrebbero farlo su tutto il piano. Quando è arrivata la richiesta abbiamo cercato delle soluzioni. Inizialmente si pensava che la questione dovesse essere risolta nel Pat, poi con delle variazioni urbanistiche. I legali di Botol Group sono in contatto con il tecnico e il legale del Comune. Di certo le soluzioni non sono semplici e veloci, ma le stiamo valutando».

Al di là delle decisioni di Botol Group, i mezzi del volontariato sono senza casa. Per quanto ancora? Diego Favero, capogruppo del Soccorso alpino, è preoccupato. «A differenza di altre associazioni - dice - noi operiamo in emergenza e abbiamo bisogno di avere mezzi pronti per partire. Adesso ne abbiamo due all’interno in una condizione non ottimale e due all’aperto. Se viene mezzo metro di neve e dobbiamo partire?».

Un anno fa il Comune sembrava orientato nel creare un garage per i mezzi del volontariato nelle ex officine dei congegnatori meccanici a Molìn dei Còt. «Su quel fronte - ammette però oggi il sindaco - siamo fermi perché ci hanno detto che la proprietà dello stabile è della scuola. Abbiamo pertanto ragionato per creare una sede dove c’è l’ex bombolone, dietro i vigili del fuoco. Inizialmente avevamo pensato a una soluzione minimale (mezzi del volontariato e magazzino comunale) con un costo di 80 mila euro. Poi, però, sono arrivate nuove richieste (vigili del fuoco e altri), per cui il progetto finirebbe per allargarsi. Arrivare oltre il milione di euro (con 150 mila euro di progettazione), senza contare i risvolti burocratici, è una cosa ad oggi improponibile per il Comune di Agordo».

Gianni Santomaso

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