Autismo, grazie ai video si migliora l’autonomia

Andreina Costa ed Eleonora Fiorot hanno creato un software di videomodeling che aiuta i bambini e i ragazzi ad imparare a svolgere determinate azioni

BELLUNO. Lavarsi i denti è un’operazione che molte persone compiono con naturalezza due-tre volte al giorno senza pensare (tanto è semplice la cosa) che quando, alla fine, si asciugano il viso hanno svolto 23 piccole azioni. Per le persone autistiche fare altrettanto non è così automatico, ma per garantire loro il raggiungimento di gradi sempre maggiori di autonomia occorre che qualcuno gliele insegni.

Come? In occasione della giornata mondiale dell’autismo che viene celebrata domani, dal Bellunese arriva un contributo notevole in tal senso. Andreina Costa, educatrice professionale, ed Eleonora Fiorot, psicologa e psicoterapeuta, hanno ideato un software di videomodeling pensato per tutti i professionisti che seguono bambini con disturbi dello spettro autistico e per le famiglie dei bambini stessi. Tale software (ora disponile per Windows e Mac e a breve anche come App per smartphone e tablet) è stato elaborato in collaborazione con la supervisione di ODF Lab dell’Università di Trento e che viene distribuito dalla Erickson, una delle case editrici più importanti nel campo della didattica.

«Nel corso del nostro lavoro – spiega Andreina Costa – abbiamo verificato il bisogno di avere degli strumenti che ci consentissero di insegnare ai bambini, ma in generale alle persone autistiche, a svolgere determinate azioni».

«La persona autistica – aggiunge Eleonora Fiorot - non impara spontaneamente come gli altri, ma necessita di interventi personalizzati che sfruttino i singoli punti di forza come leva per l’acquisizione di nuove competenze. Da qui l’utilizzo della metodologia basata sull’evidenza scientifica che prevede l’individuazione di sotto-azioni, che, per il lavarsi i denti, potrebbero essere prendere il dentifricio, svitare il tappo, appoggiarlo, prendere lo spazzolino e così via. Per ognuna di queste mini-azioni è stato fatto un video che viene proposto alla persona affinché possa impararlo per imitazione. Sono video molto lenti e molto brevi, puliti da interferenze visive e uditive. Inoltre c’è la possibilità di vederli in soggettiva, cioè con gli occhi del bambino».

I video predefiniti si differenziano per età, divisa nelle tre fasce target 5 anni, 9-10 anni e 15-16 anni e per il tipo di autonomia che trattano (personale, domestica o sociale). Esistevano già dei sistemi di insegnamento attraverso il videomodeling, ma l’importanza del lavoro di Costa e Fiorot è dato dalla quantità di filmati di cui si compone il database di “Imparo con il videomodeling” e dal fatto che ha portato, per la prima volta, alla nascita di un’app funzionale.

«Quello che ci ha spinto a lavorare a questo progetto – dicono le due autrici bellunesi – è di fornire un aiuto a coloro che quotidianamente operano con persone autistiche, siano essi professionisti o famigliari. È importante riuscire a insegnare alle persone che hanno queste difficoltà alcune abilità che permettano loro di migliorare la qualità di vita. Perché, a differenza di ciò che a volte si sente dire, non è che non vogliano fare determinate azioni, è che non sanno come si fa a farle». Il software è inoltre aperto, nel senso che anche i famigliari o i professionisti possono realizzare nuovi video per rispondere a determinate esigenze. Tali video dovranno poi essere condivisi con il terapista per accertare che siano stati fatti nelle modalità corrette. «Crediamo – concludono Costa e Fiorot – che tale strumento, utile anche per altri disturbi, sia il frutto di quanto è stato seminato in questi anni in provincia di Belluno da tanta gente in termini di esperienze e di sensibilità».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi