Auto con targa straniera primo sequestro in provincia

I carabinieri di Vigo fermano la Mercedes di un gelatiere nato e cresciuto qui La vettura è immatricolata in Germania dove ha l’attività. 500 euro di multa



Prima auto con targa straniera, proprietà di bellunesi, sotto sequestro per effetto del decreto sicurezza: è la Mercedes di un gelatiere cadorino che otto mesi all’anno vive e lavora in Germania, e nei quattro invernali resta in provincia dove è nato e cresciuto. L’hanno sequestrata mercoledì sera i carabinieri di Vigo, dopo il fermo per un controllo: sequestro e multa di 500 euro circa da pagare subito. Con tanto di scorta fino al garage di casa per parcheggiare.

Quanto basta per seminare il panico tra tutti i gelatieri bellunesi che, si sa, hanno tutti le auto con targa tedesca (o straniera) e, se non iscritti all’Aire, risiedono in provincia.

Luogo di nascita: il Bellunese, residenza a Vigo, lavoro in Germania, auto con immatricolazione tedesca. Tutti i requisiti per incappare nel decreto Salvini che all’articolo 29 bis attua modifiche al codice della strada “in materia di veicoli immatricolati all’estero”. E cioè: “È vietato a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero”.

Ora, la famiglia di Valentino Piazza e Genny Ronzon è bellunese: risiede a Vigo e da 31 anni lavora in Germania dove ha una gelateria. L’auto - anzi le due auto, entrambe con targa tedesca e dunque entrambe impossibili da usare (il divieto di circolazione è stato esteso anche alla seconda) - è chiaramente immatricolata all’estero, nel paese tedesco dove c’è l’attività e la famiglia dove si vive per la maggior parte dell’anno.

«L’auto è di mio marito, la guidava mio figlio mercoledì sera» spiega affranta Genny Ronzon. «I carabinieri di Vigo lo hanno fermato a Ponte Nuovo e gli hanno chiesto la carta di circolazione e qui hanno visto che l’auto è immatricolata in Germania. Non ce l’hanno neanche fatta accendere per riscaldarci e siamo stati due ore al freddo così. Ce l’hanno sequestrata per la legge entrata in vigore il 4 dicembre: ho provato a parlare, a chiedere spiegazioni ma non c’è stato nulla da fare. L’auto ora è sotto sequestro, abbiamo pagato la multa di 498,40 euro immediatamente e poi i carabinieri hanno seguito mio figlio finché non l’ha portata in garage, dove hanno appeso il relativo biglietto. Una cosa assurda, la legge è appena venuta fuori, impossibile che la mettano in atto subito con azioni di questo tipo: debbono dare il tempo alla gente di regolarsi. Ora siamo obbligati a iscriverci all’Aire e dobbiamo cancellare la residenza a Vigo. E mi hanno avvisato che non posso andare in giro neanche con l’altra auto. Noi stiamo a Vigo, siamo nati qui, andiamo a lavorare in Germania, poi torniamo nelle nostre montagne e veniamo qui a spendere i nostri soldi. È questo è il risultato, dopo 31 anni di attività».

Un problema che rischia di essere dirompente: da un lato la famiglia dovrà iscriversi all’Aire e non è cosa immediata. Dall’altra così facendo vedrà cancellare la sua residenza in loco e pure i Comuni vedranno calare i numeri degli abitanti.

«Capisco la legge che può essere positiva per certi aspetti, magari per chi fa la farsa di stare qui con l’auto straniera, ma noi abbiamo una attività, siamo bellunesi... fai sacrifici tutta la vita e questo è il risultato. Almeno dessero il tempo per regolarizzarsi, a parte che ci sarebbero 60 giorni, da quello che mi dicono. Invece ci hanno fatto subito il verbale e tra l’altro penso di essere l’unica alla quale è accaduto tutto questo perché so che altrove stanno studiando il caso».

La famiglia sta contattando un avvocato per trovare il modo di dissequestrare le auto: «Ma gelatieri non siamo solo noi e quindi c’è stato anche il passa parola, un tam tam con i nostri colleghi. Il sindaco di Val di Zoldo ha detto che contattava i parlamentari e si sta attivando perchè ci sono problemi seri con questa norma. Se tutti si iscrivono all’Aire, vanno tutti fuori dai comuni. E poi non è giusto: noi le tasse le paghiamo e siamo in regola, fai tutta la vita sacrifici per poi ritrovarti così». —



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