Auto con targa tedesca, annullata la multa ad un gelatiere zoldano. Giudice contro divieto del Decreto sicurezza
VAL DI ZOLDO. Il giudice di pace di Belluno ha annullato la multa di 712 euro ad un giovane gelatiere di origine zoldana con doppia residenza, in Italia e in Germania, incappato in un controllo dei carabinieri mentre era alla guida della sua Mini con targa tedesca. Stabilendo che Nico Gavaz, 26 anni, zoldano trapiantato in Valbelluna ma con residenza prevalente in Germania, era nel suo pieno diritto di guidare in Italia la sua auto con targa tedesca.
La picconata alla norma del decreto Sicurezza che tanti grattacapi ha dato ai lavoratori stagionali all’estero, suscitando nei mesi scorsi proteste per le pesanti multe e le macchine messe sotto sequestro a molti gelatieri, l’ha inferta il giudice di pace Fabrizio Schioppa. Accogliendo il ricorso presentato da Gavaz e dal suo legale, l’avvocato zumellese Pierluigi Cesa, contro il verbale dei carabinieri e la multa da 712 euro (il sequestro dell’auto non c’era stato solo perché, nei giorni trascorsi per le verifiche sulla residenza, il proprietario era tornato in Germania con l’auto).
La norma – dice in sintesi la motivazione della sentenza depositata ieri – non tiene conto della legittimità della doppia residenza e del fatto che una delle due è predominante come nel caso dei gelatieri bellunesi, che trascorrono in Germania 7-8 mesi all’anno. E soprattutto viola gli stessi trattati che stanno alla base dell’Unione europea, quelli sulla libera circolazione delle persone e delle merci.
Una sentenza importante, sottolineano con soddisfazione dalla famiglia Gavaz, che nel frattempo si è vista sequestrare a novembre un’altra auto, sempre per il decreto Sicurezza. «Perché è la prima volta in Italia che queste multe cadono non per un vizio di forma o per una firma che manca, ma per una decisione nel merito».
In una dozzina di pagine, dunque, il giudice di pace Schioppa ha ripercorso la vicenda, iniziata con un controllo stradale a Limana l’8 gennaio 2019, seguito da un verbale il 7 febbraio una volta conclusi gli accertamenti sulla residenza del giovane gelatiere. Giovane che ha cittadinanza italiana e che a causa della professione di famiglia trascorre gran parte dell’anno in Germania, dove ha anche frequentato le scuole, pur mantenendo saldo il legame con il Bellunese.
Nella sentenza il giudice elenca le molte difficoltà che devono fronteggiare i gelatieri e sottolinea che i lavoratori stagionali all’estero meritano di essere tutelati per evitare «irragionevoli differenze di trattamento». Via dunque la multa, ha deciso il giudice, scegliendo la strada della disapplicazione della norma in contrasto con i principi stabiliti dalla Ue.
Una vittoria importante dunque per l’avvocato Cesa e per la famiglia Gavaz che ora attende a marzo la nuova udienza per l’altra macchina sequestrata. Una vittoria che ieri ha fatto esultare anche il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin: «È un precedente importante che finalmente mette a nudo tutti gli aspetti contraddittori e contro legge di quella normativa. Speriamo che con questa sentenza si possa riaprire il confronto sul decreto Sicurezza, rimasto finora senza risultato con entrambi gli ultimi Governi». —
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