Autonomia bellunese, Padrin: «Da oggi si apre una pagina nuova per noi»

Il presidente è determinato a far valere la voce dei bellunesi: «Vogliamo giocare un ruolo da protagonisti nella trattativa sulle materie. Risultato straordinario»

Padrin: «Ora serve concretezza per la Provincia di Belluno»

BELLUNO. «Nella trattativa fra lo Stato e la Regione apriremo una pagina dedicata solo a Belluno». La Provincia si sente legittimata a farlo grazie al risultato che ha ottenuto nel referendum indetto per chiedere un rafforzamento della sua specificità. Il presidente Roberto Padrin è determinato. «Questo risultato è straordinario. Ringrazio i bellunesi, che hanno creduto in questa occasione che hanno avuto per dare un futuro migliore al territorio. Gli elettori ci hanno dato fiducia, e non possiamo tradirli».



La battaglia inizierà subito. Due le strade da percorrere: una andrà a Venezia, l’altra a Roma. La Provincia di Belluno cercherà di farsi valere sui due tavoli. «Alla Regione chiederemo l’applicazione della legge 25, e il primo obiettivo è riportare la gestione di caccia e pesca al nostro ente», spiega Padrin. «Abbiamo dimostrato di saper gestire, con competenza, questa funzione». Nei confronti dello Stato, invece, «inizieremo il percorso di rafforzamento della specificità che è stato delineato dalla legge Delrio, ma non ancora applicato. Alla nostra Provincia servono maggiori risorse, questo è chiaro».

Ma il Bellunese vuole anche giocare un ruolo da protagonista nella trattativa che la Regione, ora che ha raggiunto il quorum al suo referendum per l’autonomia, intavolerà con lo Stato: «Ci dovrà essere una pagina dedicata a Belluno in questo percorso», afferma Padrin. «Dovremo avere un ruolo di rilievo».

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La partecipazione al voto rende più che soddisfatto il presidente. «Considerando l’incidenza degli iscritti all’Aire, è un risultato straordinario», ribadisce. È importante anche il dato di Sappada: 45,98% al referendum provinciale. Un Comune che lotta per andarsene dal Veneto e dalla provincia di Belluno, ha risposto in massa alla consultazione. «Sapevamo che i Comuni referendari sarebbero stati quelli più in difficoltà a votare per il referendum provinciale», afferma Padrin. «Ma pur comprendendo le motivazioni che li hanno portati a chiedere di passare ad altre Regioni, ribadisco la necessità che la provincia rimanga unita. E il risultato del referendum legittima questa esigenza. Aggiungo però che mi impegnerò fin da subito a cercare forme di compensazione per territori, come Sappada, che soffrono difficoltà maggiori di altri. Sarà uno dei miei primi obiettivi all’interno del percorso che intraprenderemo con lo Stato e con la Regione».
 

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