«Autonomia contro l’effetto domino»

Sappada verso il Friuli: per l’assessore regionale Bottacin «i fondi per i Comuni di confine sono solo briciole»
Di Valentina Voi
Sappada, 10 marzo 2008. Al referendum vince il si. I sapadini manifestano la volontà di andare in friuliLo spoglio delle schede del referendum di Sappada
Sappada, 10 marzo 2008. Al referendum vince il si. I sapadini manifestano la volontà di andare in friuliLo spoglio delle schede del referendum di Sappada

BELLUNO. Gli altri Comuni non resteranno a guardare, anzi. Tenteranno di spiccare il volo verso le regioni autonome dove la spesa pubblica pro capite è doppia, o quasi tripla, rispetto a quella del Veneto. Per Gianpaolo Bottacin, assessore leghista nella giunta Zaia ed ex presidente della Provincia, la ricetta è solo una: un Veneto a statuto speciale.

Sappada ha ottenuto il secondo sì, cosa significa per la nostra provincia?

«Si rischia un effetto domino da parte degli altri Comuni che in questi anni hanno avuto referendum con esito positivo. D’altra parte non avrebbe senso non farlo, visto che in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino-Alto Adige la spesa pubblica dello Stato è molto maggiore rispetto a quella del Veneto. Il nostro problema non è la specificità, sono le condizioni di partenza che devono essere le stesse per Venezia, Trieste e Bolzano».

Il rischio di fuga dei Comuni bellunesi è quindi concreto?

«Sì, e non riguarda solo Belluno. È un tema sentito anche in altre Province, basta pensare all’altopiano di Asiago o al Veneto orientale».

Cosa pensa di fare la giunta Zaia per arginare questo fenomeno?

«Puntiamo a risolvere il problema alla radice: il Veneto deve diventare a statuto speciale e per questo chiederemo il referendum. A quel punto verrà meno il problema di fondo. Il Veneto merita di più, ci devono lasciare una parte dei soldi che inviamo a Roma».

E nell’immediato?

«Il problema sta alla radice, per questo la soluzione è il referendum. Altrimenti dobbiamo limitarci a fare pressione politica».

Ci sono altre forze politiche che vi appoggiano?

«Sul referendum anche Alessandra Moretti ha detto di essere favorevole, noi teniamo i contatti con tutti ma il Pd deve comunicare al suo interno: la realtà è che lo Stato non vuole l’autonomia per il Veneto, altrimenti fallisce. Io spero che ci sia un riconoscimento trasversale dell’importanza di questo referendum, non lasciarci i nostri soldi è inaccettabile».

Non bastano le cifre stanziate per il fondo per i Comuni di confine?

«La sola provincia di Belluno lascia a Roma un miliardo all’anno, di fronte a questa cifra i fondi per i Comuni di confine sono briciole».

Di Sappada si è parlato anche in giunta?

«Certo, visto cosa sta accadendo. Ma il tema non siamo noi: la nostra posizione su questi argomenti non è mai cambiata, la novità è che ora la sta cambiando qualcun altro».

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