Autovelox contro l’alta velocità delle moto

Zoldo. Tre sono stati posizionati a Fusine, Pecol e Palafavera, altre due in arrivo a Goima e sulla 251»
Di Mario Agostini

VAL DI ZOLDO. Val di Zoldo sorvegliata speciale. Il sindaco Camillo De Pellegrin ha fatto installare nuovi box per gli autovelox nei centri abitati, dove l’alta velocità di auto e moto ha scatenato le rimostranze di chi vive a stretto contatto con la Provinciale.

«Da tempo», spiega il sindaco, «abbiamo installato a Forno due box blu, i più adatti a stare nei paesi, perché poco impattanti. Qualche mese fa ne abbiamo acquistati altrettanti e li abbiamo montati a Fusine, in prossimità del numero civico 22, e a Pecol, vicino alla macelleria Dal Mas».

De Pellegrin ha anche un’eredità lasciatagli dal “collega” di Zoldo Alto: «Prima delle elezioni, Molin Pradel aveva acquistato quattro box arancioni, ma non aveva avuto il tempo per posizionarli. Parliamo di box con un maggior impatto visivo, quindi non adatti a essere collocati nei paesi. Abbiamo pensato di installare il primo a Palafavera, un secondo sarà sistemato a Goima e un terzo lungo la 251 tra Val di Zoldo e Longarone, in un’area che stabiliremo assieme alla Prefettura».

Una scelta importante da parte dell’amministrazione comunale, che ha raccolto le lamentele dei residenti zoldani: «È bene chiarire che non ci siamo alzati una mattina e abbiamo deciso di punto in bianco di fare la guerra agli utenti della strada. La situazione in Val di Zoldo è difficile, soprattutto in estate, quando le nostre strade sono prese d’assalto dai motociclisti. Sono i miei concittadini a chiedere questi deterrenti, sentendosi oggettivamente in pericolo per l’alta velocità tenuta dai centauri, che corrono a più non posso, anche nei centri abitati. Un esempio? In più di un’occasione, a Pecol, poco prima della curva del bar La Otada, le moto sono finite sui marciapiedi e in alcuni casi hanno rotto lo steccato finendo lunghi sul prato. E più di una persona ha rischiato un brutto “approccio” con loro. Bene, per segnalare la curva e avvisare del pericolo, verrà installato anche un cartello luminoso».

Autovelox non significa fare cassa sulle spalle dei cittadini: «Ma quale cassa...», sbotta De Pellegrin. «In quattro anni di autovelox abbiamo comminato la miseria di tre multe. Il nostro obiettivo è rendere sicure le strade. Avrei preferito costruire dei dossi, come stiamo facendo sulle strade comunali, tutto questo, però, non è possibile sulle Provinciali, secondo le disposizioni di Veneto strade».

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