Autovelox spenti in tutto il Bellunese: sindaci in attesa delle nuove direttive
Oscar De Pellegrin, primo cittadino di Belluno: «Non abbiamo rinnovato il contratto di noleggio». Da Corte (Limana): «Ci siamo quasi, prossima l’accensione»
Incertezza, attendismo e pasticci burocratici: dopo quasi un anno dalla sentenza della Cassazione che aveva messo in fibrillazione l’Italia intera, sollevando la questione della mancata certificazione degli autovelox e aprendo la strada di fatto a un’infinità di ricorsi da parte degli automobilisti multati, una soluzione definitiva del problema non è ancora arrivata. I Comuni si muovono in ordine sparso.
Belluno
Il Comune capoluogo, così come altri, ad esempio Arsié nel Feltrino, rimane in attesa degli sviluppi della vicenda: «Al momento la situazione non ha subìto modifiche», commenta il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, «nel frattempo però il contratto di noleggio degli apparecchi è scaduto e per ora non abbiamo pensato di rinnovarlo. Siamo infatti in attesa delle decisioni del Ministero dei trasporti, chiamato ad approvare le norme per l’omologazione della strumentazione per la misurazione della velocità e poi valuteremo il da farsi».
Limana
Chi è intenzionato invece a riaccendere il proprio autovelox il prima possibile è il Comune di Limana: «In realtà questi strumenti non sono spenti solo per la sentenza della Cassazione, che di fatto dà solo spazio a possibili ricorsi, ma non ne vieta l’utilizzo», spiega Mauro Da Corte, consigliere comunale con delega alla sicurezza.
«Da quando, infatti, l’anno scorso è uscito il decreto ministeriale Salvini sono state date nuove indicazioni anche sul posizionamento degli stessi autovelox e un anno di tempo per adeguarsi.
Da allora, la Prefettura si era presa l’onere di indicare quelle idonee nei vari territori comunali e sono già stati fatti diversi incontri con le forze dell’ordine per definire quali autovelox dovranno essere spostati e dove. Siamo in attesa di sapere se il nostro in Sinistra Piave potrà essere mantenuto in quel punto, che noi riteniamo fondamentale come deterrente contro l’alta velocità in zona».
Il velox di Limana, inoltre, è al momento al centro di un ragionamento da parte dello stesso Comune riguardo il rinnovo o meno del comodato d’uso con la ditta che lo ha gestito fino ad adesso: «Essendo un contratto particolarmente oneroso, il Comune dovrà decidere se rinnovarlo o acquistare direttamente il velox e occuparsi in futuro della sua manutenzione», continua Da Corte, «ripeto che l’obiettivo è e resta la prevenzione e che riteniamo che su quella strada sia necessaria la presenza di questo tipo di deterrente.
Non è una questione di entrate per il Comune, ma di sicurezza stradale. Lo dimostra il fatto che nei tre anni dalla sua installazione le contravvenzioni erano crollate del 70%».
Secondo il consigliere, quindi, la riaccensione del dispositivo non dovrebbe tardare: «Non appena la Prefettura avrà sciolto i dubbi sulla sua posizione, l’intenzione del Comune è di riattivarlo», conclude Da Corte, «penso che nel giro di un paio di mesi dovremmo poterlo riaccendere».
Val di Zoldo
In Val di Zoldo sono quattro le postazioni fisse dove è possibile inserire il velox e la polizia locale ha anche a disposizione un telelaser a pistola: tutto fermo e chiuso in un armadio da un anno. «Al di là dei proclami, ad oggi l’utilizzo di questi dispositivi non è consentito o comunque chi dovesse essere multato può fare ricorso e quindi vedersi annullare la sanzione, mi domando quando a livello ministeriale si decideranno a risolvere questa situazione», commenta il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, «ci sono Comuni in Italia che continuano a tenere attivi i propri velox e questo da sindaco mi fa arrabbiare, perché di fondo lo fanno sapendo che fare ricorso per un non addetto ai lavori è spesso più oneroso che pagare la contravvenzione. Io penso che chi amministra debba farlo all’interno dello stato di diritto e se una norma oggi dice che non puoi utilizzare gli autovelox per determinati motivi va rispettata, che piaccia o no».
Setteville
Spenti anche i due autovelox del comune di Setteville, posizionati lungo gli assi di collegamento principali tra Feltrino e pianura trevigiana: «Stiamo aspettando che chi di dovere chiarisca finalmente la normativa», spiega il sindaco Bruno Zanolla. «Allo stato attuale gira soltanto una bozza di regolamento, ma a noi servono indicazioni precise per capire come procedere».
Così stando le cose, vengono a mancare risorse importanti ai Comuni, in un momento in cui i tagli statali di fanno sentire: «I proventi delle multe venivano utilizzati per le manutenzioni stadale, per le ciclabili, per le aree pedonali e per la sicurezza. Al momento abbiamo dovuto ridurre gli investimenti, ma restiamo in attesa di sviluppi»
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