Avanti tutta con Arabba Fly il Tar respinge il ricorso
LIVINALLONGO. Arabba Fly, il Tar respinge il ricorso dell’ambulante e l’iter va avanti: la seggiovia potrebbe essere pronta per l’inverno ma si apre un caso politico. Nella seduta di giovedì il tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di sospensiva delle delibere comunali di concessione dei terreni della seggiovia Arabba Fly, contenuta nel ricorso presentato da Paolo Delmonego, albergatore di Arabba nonché titolare di una concessione di ristorazione ambulante.
Nel ricorso, Delmonego contestava la regolarità sia delle delibere del consiglio comunale approvate nel marzo scorso, sia i pareri frazionali in merito alla concessione dei terreni di uso civico alla “Arabba Fly”, la società che realizzerà l’omonimo impianto destinato a risolvere definitivamente l’annoso problema dell’attraversamento sciistico di Arabba, in quanto, a suo dire, viziate da un presunto conflitto di interessi con il progetto da parte di alcuni consiglieri comunali e membri del comitato frazionale che hanno votato a favore della concessione dei terreni. Il Tar, però, non ha ravvisato motivo per sospendere l’efficacia delle delibere. Che perciò sono regolari.
L’iter per la costruzione della seggiovia quindi può andare avanti. Soddisfatto della notizia il sindaco Leandro Grones che spera l’impianto possa essere realizzato già per questo inverno, come peraltro era stato programmato. «Quella seggiovia è di interesse pubblico» spiega, «non oso pensare cosa sarebbe successo se il ricorso ne avesse bloccato la costruzione. Si sarebbe dovuti tornare a soluzioni quantomeno discutibili». Questione chiusa quindi? Tutt’altro, ed è lo stesso sindaco ad accendere un caso politico. «Nel ricorso» spiega, «Delmonego afferma che i consiglieri dell’attuale minoranza consigliare fanno parte del “Comitato per lo sviluppo economico territoriale del Comune di Livinallongo” (comitato da sempre contrario ad Arabba Fly ndr) dai quali afferma di aver ricevuto una nota, discussa in consiglio, nella quale chiedevano proprio di fare chiarezza sulle modalità di votazione dei pareri frazionali. Qui urge un chiarimento».
Lorenzo Soratroi
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