«Avanti verso le fusioni il tempo sta per scadere»

Gli amministratori cadorini chiamati a raccolta dalla Magnifica per confrontarsi Analizzate con Giancandido De Martin le ipotesi tra le quali scegliere

PIEVE DI CADORE. «Avanti verso la fusione dei Comuni, ma con giudizio»: questo è in sintesi il risultato del faccia a faccia tra gli amministratori cadorini organizzato lunedì sera dalla Magnifica.

«Erano rappresentati quasi tutti i Comuni cadorini», spiega il sindaco di Lorenzago, Mario Tremonti. «Se non erano presenti i sindaci, c’erano comunque assessori o consiglieri. L’obiettivo era quello di conoscere vantaggi e gli svantaggi delle unificazioni dei piccoli comuni, in modo di capire quale soluzione sarebbe la migliore per il Cadore».

Relatore è stato l’ex presidente della Magnifica comunità, Giancandido De Martin, il parere del quale nel 2014 è stato oggetto anche di un’audizione al Senato.

Molto ampio e dettagliato il suo intervento, che ha presentato i vantaggi e gli svantaggi delle tre opzioni sul tappeto: unione dei servizi comunali esistenti, fusione tra Comuni confinanti, restare nella forma attuale.

«Dopo l’intervento del professor De Martin», aggiunge il sindaco Tremonti, «si è aperto un dibattito molto vivace, dal quale sono emerse varie posizioni: da quella del Centro Cadore che, a parte Auronzo, è nettamente a favore della fusione, anche se solo Pieve, Perarolo e Calalzo hanno le idee molto chiare; a quella del Comelico che non ha ancora deciso cosa fare; a quelle dei Comuni di Ospitale, Zoppè e Selva, che non hanno ancora affrontato il problema con assemblee pubbliche».

«Un fatto però è certo», prosegue Tremonti, «il tempo sta per scadere. Se gli amministratori dei Comuni cadorini non saranno pronti non appena usciranno i “bandi”, ci sarà il rischio che a decidere siano il governo o il ministro Del Rio. In pratica la decisione sarebbe calata dell’alto ed addio autonomia nella scelta: sarà necessario subire una decisione che potrebbe non piacere. Se dovesse succedere questo sarà poi inutile invocare una proroga dei tempi».

E per Lorenzago? «Come ho sempre affermato ancora prima di affrontare il terzo mandato, la soluzione migliore, anche se non ideale, sarebbe quella della fusione. In quel momento pensavo, come il sindaco di Lozzo, Mario Manfreda, che la fusione dovesse avvenire tra tutti i Comuni del Centro Cadore, in modo da costituire un Comune forte e popoloso. Tenendo poi presente i premi per le fusioni promessi dal governo e che stanno cadendo anche i vincoli di bilancio, questo nuovo ente avrebbe potuto contare su un bilancio di tutto rispetto. Non è stato così perché alcuni comuni hanno preferito imboccare una strada differente. A questo punto aspettiamo che escano i bandi e poi inizieremo gli incontri per la fusione con i Comuni dell’Oltrepiave».

Vittore Doro

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