Avvocati, candidatura Cadore per la presidenza dell’ordine

Capolista era Erminio Mazzucco ma la civilista ha preso più voti e l’Aiaf si schiera apertamente per la sua elezione domani «Una rivoluzione di genere»

BELLUNO. Avvocati: davvero c’era una lista unica? Perché il consigliere Livia Cadore ha preso più voti del candidato presidente Erminio Mazzucco: 98 contro 87.

Domani lo stesso consigliere anziano Mazzucco convocherà per la prima volta il consiglio appena eletto, composto anche da David Pellizzaroli (88), Eugenio Ponti (76), Ivan Borsato (70), Pierangelo Conte (64), Ylenia Pocaterra (58), Ivana Ronchi (58) e Raffaele Addamiano (56).

Si voterà a scrutinio palese oppure sarà richiesto quello segreto per le cariche di presidente, segretario e tesoriere? Non per fare i retroscenisti, ma l’eventuale scelta del secondo sistema potrebbe essere il completamento di una strategia molto precisa, che mira a riportare una donna al vertice del consiglio.

Mentre si aspetta il voto, c’è chi ha già un’idea molto chiara. Rita Mondolo, referente provinciale dell’Associazione italiana avvocati di famiglia e consigliere per tre mandati di fila nel corso degli anni Novanta, fa notare che «i risultati hanno visto l’indiscusso gradimento per l’avvocato Cadore, che ha suggellato la propria candidatura con 98 preferenze. Forse esprimono la voglia di una piccola rivoluzione di genere che per il Foro bellunese costituirebbe una sicura novità. Dopo la presidenza del Tribunale affidata ad Antonella Coniglio, riconoscere la presidenza del Consiglio dell’Ordine a Livia Cadore, professionista stimata e da anni impegnata nella difficile gestione del contenzioso familiare, da sempre momento critico e difficile, costituirebbe non solo fedele affermazione, per gli iscritti, del valore di voto espresso, ma anche del ruolo e dell’influenza che la donna sta faticosamente conquistando nell’avvocatura».

Il pronostico è facile: «Anche come referente provinciale Aiaf, spero che l’individuazione del presidente, da parte dei nove professionisti eletti, tenga conto del gradimento espresso dai votanti e che dovrebbe premiare chi, nella disputa elettorale, si sia conquistato la maggioranza indiscussa: Livia Cadore». —

G.S.

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