Avvocati raddoppiati negli ultimi 20 anni ma si guadagna meno
BELLUNO. Gli avvocati bellunesi sono raddoppiati negli ultimi vent’anni, ma guadagnano meno di un tempo e le donne sono pagate meno degli uomini. A delineare i tratti caratterizzanti di una professione che sta vivendo una fase di profondo cambiamento è il presidente dell’Ordine Marc De Col. Lo fa avendo sottomano i dati diffusi dalla Cassa nazionale forense, dai quali emerge che il Veneto, con 12.212 iscritti, è fra le prime regioni in Italia per numero di avvocati. A Belluno alla fine dell’anno scorso erano 303, con una predominanza di donne: 162 contro 141 uomini.
«Eravamo in 160 nella seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, oggi (dati aggiornati all’ultimo giuramento, pronunciato a febbraio), siamo 311. Anche la nostra provincia, inoltre, segue la tendenza nazionale che vede le donne in numero maggiore rispetto agli avvocati maschi. Una tendenza che si è andata consolidando negli ultimi dieci anni».
Le avvocatesse, però, guadagnano ancora meno degli uomini. La parità di genere, in questa professione e in ambito salariale, deve ancora essere raggiunta: «Ecco perché la legge 247/2012 ha promosso l’attivazione, all’interno degli ordini, di Comitati per le pari opportunità. Noi lo abbiamo costituito e al momento è presieduto dall’avvocatessa Laura De Biasi». L’obiettivo è quello di promuovere la parità di accesso alla professione e anche il raggiungimento della parità salariale.
Il raddoppio del numero dei legali nella provincia più a nord del Veneto porta con sè un’altra considerazione: «L’avvocatura bellunese è giovane», sottolinea Marc De Col. Ma incontra molte più difficoltà rispetto a chi ha iniziato la professione venti o trent’anni fa: «Non sono più tempi da redditi alti, per chi fa l’avvocato», evidenzia il presidente dell’ordine bellunese. I motivi sono diversi: da un lato il numero dei professionisti è raddoppiato, mentre il lavoro non ha seguito lo stesso trend; dall’altro alcune materie che un tempo venivano trattate dagli avvocati oggi sono seguite da agenzie. È il caso degli incidenti stradali: sono fiorite, negli ultimi anni, agenzie che si occupano di risarcimenti danni e alle quali le persone rimaste vittima di un sinistro si affidano.
«Anche la depenalizzazione di alcuni reati ha sottratto parte del lavoro», continua De Col. «E non va dimenticata la crisi economica, che ha fermato per anni alcuni settori, come l’edilizia. Sono venute meno molte di quelle controversie legate ai contratti di lavoro, oppure al recupero crediti». La situazione non è semplice, e per le donne lo è ancora meno, tanto che lo scorso anno tre avvocatesse hanno lasciato la professione scegliendo di cambiare vita, oltre che mestiere.
Sono in calo anche le cause di divorzio, perché sono sempre meno le persone che si sposano, sono in crescita invece i contenziosi legati all’affidamento e al mantenimento dei figli nati all’interno di una convivenza, che un tempo venivano seguiti nei Tribunali per i minori e oggi invece lo sono dai Tribunali ordinari.
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