Avvocati, terremoto nel nuovo consiglio: lasciano segretaria e due consiglieri

Livia Cadore, Eugenio Ponti e Ivan Borsato abbandonano. Nessuno spiega i motivi e ora ci sarà spazio per i non eletti

BELLUNO.Terremoto tra le toghe. Dimissioni di massa, nel consiglio dell’Ordine degli avvocati: la segretaria Livia Cadore e i consiglieri Eugenio Ponti e Ivan Borsato hanno salutato il presidente Erminio Mazzucco. Nella riunione in calendario per venerdì scorso, dopo che aveva giurato la nuova collega Deborah Stragà, hanno presentato le dimissioni, spiegando i motivi della loro scelta agli altri membri, a poco più di quattro mesi dalle elezioni di metà marzo.

Le possibili soluzioni sono due: o un rimpasto con i primi tre dei non eletti o una nuova consultazione. Intanto regna un silenzio da segreto istruttorio, sia dei dimissionari che del presidente, sui motivi di una frattura tutto sommato prevedibile, se si considera che il candidato ufficiale alla successione di Marc De Col è sempre stato Mazzucco, però il maggior numero dei voti è andato a Cadore: 98 contro 87. Adesso la prima mossa sarà quella di andare a chiedere ad Alberto Fascina, Cecilia Franciosi e Massimiliano Paniz se hanno voglia di subentrare ai dissidenti. In alternativa, bisognerà rimettere in moto la macchina elettorale. Questo è il meccanismo previsto dallo statuto.

La vita del nuovo consiglio non è stata facile fin dai primi vagiti. Il penalista alpagoto Erminio Mazzucco aveva accettato volentieri l’invito di alcuni colleghi a candidarsi e la lista era, almeno a prima vista, unica. Ma dopo il voto non poteva sfuggire a nessuno l’esistenza di una soluzione diversa da quella preventivata.

Su un totale di 215 votanti, lo spoglio dice Addamiano 56, Borsato 70, Cadore 98, Conte 64, Dalle Mule 26, Fascina 54, Franciosi 51, Gandin 39, Ianese 33, Mazzucco 87, Paniz 46, Pellizzaroli 88, Pocaterra 58, Ponti 76, Ronchi 58 e Roni 44. Gli eletti sono Cadore, Pellizzaroli, Mazzucco, Ponti, Borsato, Conte, Pocaterra, Ronchi e Addamiano. A questo punto, c’è chi spinge per la presidenza Cadore, ad esempio Rita Mondolo, la referente provinciale dell’Associazione italiana avvocati di famiglia e consigliere per tre mandati di seguito, nel corso degli anni Novanta. Ma in definitiva va come doveva andare: Mazzucco viene eletto presidente, Cadore è la segretaria, Conte il tesoriere e gli altri sei fanno i consiglieri.

Venerdì scorso scoppia la rivoluzione. Non si sa per quale motivo, ma il consiglio diventa zoppo: «Noi abbiamo detto quello che dovevamo dire agli altri componenti e tocca al presidente prendere posizione» dice uno dei dimissionari. «Preferisco non rilasciare dichiarazioni» ribatte un contrariato Mazzucco. Quattro mesi e mezzo ed è già quasi tutto da rifare. 
 

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