Avvocato e cliente in stato di ebbrezza: «Fatto molto grave»
FELTRE
L’avvocato già richiamato all’ordine. La sera del 12 era più brillo del cliente fermato dalla polizia stradale per un controllo, ed è stato multato per ubriachezza manifesta, avendo soffiato 1,12, per verificare che l’etilometro funzionasse e cercare di salvare la patente dell’automobilista (0.82, guida in stato di ebbrezza). L’Ordine si è già mosso nei confronti dell’uomo, ma toccherà al Consiglio di Disciplina prendere eventuali provvedimenti.
«I fatti dovranno essere verificati e accertati nelle sedi competenti», avverte il presidente Marc De Col, «tuttavia, se confermati, sarebbero molto gravi. Il nostro Consiglio, al quale era già pervenuta la segnalazione del fatto, si è subito attivato, per chiedere chiarimenti all’iscritto».
Il legale era in un locale con degli amici e aveva bevuto due birre medie e un caffè. È andato a piedi al posto di controllo del Foro Boario, consapevole del fatto di non essere sobrio: «La legge professionale stabilisce che, nell’esercizio della professione forense, è soggetto alla legge e alle regole deontologiche e ha il dovere di comportarsi con probità, dignità e decoro, tenuto conto del rilievo costituzionale e sociale. Questo dovere viene esteso anche alla vita privata ed è necessario un comportamento corretto e rispettoso nei confronti di tutti, comprese le forze di polizia».
Non decide Belluno, ma Venezia e nel consiglio disciplinare non ci possono essere colleghi bellunesi: «Le violazioni deontologiche comportano delle sanzioni disciplinari, che vanno dal richiamo verbale, all’avvertimento, alla censura, alla sospensione e fino alla radiazione», conclude De Col, «nel giro di tre anni e mezzo, sono stati decisi 259 richiami, 19 avvertimenti, 37 censure, 43 sospensioni e una radiazione».
La contravvenzione per ubriachezza manifesta è di 102 euro, ma ci potrebbero essere delle contestazioni sul verbale scritto dalla Polstrada, che non sono ancora state precisate. Nel frattempo, ci potrebbe essere comunicazioni con il prefetto Francesco Esposito, sempre entro 30 giorni dalla notifica della violazione. —
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