Azienda Feltrina: Lentiai non decide e il tempo è scaduto

Vello non ha ancora indicato il gestore della Casa di riposo Feltre e Cesio premono: il termine era fissato al 30 agosto 
FELTRE. Dal primo gennaio 2018 il comune di Lentiai dovrà uscire dalla consortile. È di ieri il preliminare di questo passaggio di cui si è discusso nell’ambito dell’assemblea dei sindaci, presieduta da Paolo Perenzin. «Il preliminare fa sì che si possa trovare una linea conveniente sia per l’Azienda che per il Comune di Lentiai. Ma si è ribadito che i tempi tecnici concessi a Lentiai sono scaduti, anche rispetto alla richiesta di una proroga successiva a gennaio 2018» . Risale al 30 giugno scorso la delibera in cui l’esecutivo Vello aveva decretato l’uscita del Comune e della casa di riposo dalla consortile di Feltre. I due sindaci dell’Azienda, Perenzin al vertice e Carlo Zanella come rappresentante del comune di Cesiomaggiore, avevano dato tempo fino al 30 agosto perché fosse espressa la nomina del futuro soggetto gestore della casa di riposo di Lentiai.


In realtà non è stata fatta ad oggi alcuna nomina, se non l’indicazione dello stesso Comune di Lentiai che prenderebbe in capo il centro servizi. Ma questo non è possibile, ai fini di statuto e regolamento della consortile, è stato fatto notare al sindaco Vello dai due colleghi. Dal sindaco di Cesio, Carlo Zanella quest’estate era venuto l’invito affinché per Lentiai si rinviasse l’uscita dalla consortile di un anno. Questo per dare modo e tempo in più per trovare il soggetto gestore. Ma a quanto pare, l’invito alla proroga non aveva sortito alcun effetto.


L’Azienda che deve mettere in atto le procedure, pertanto, si deve regolare sul dato di fatto, senza poter ammettere il passo indietro o il passo in avanti, e si è già mossa con i fornitori di beni e servizi con cui ci sono in atto dei contratti. Ci sono dei vincoli, politici e legislativi, si è detto alla riunione della consortile, che renderebbero difficile, in tempi tanto stretti, la scelta del Comune di Lentiai che è quella di fondare una società, sempre che non vada in porto la fusione con Mel già prospettata, una società per la quale si devono acquisire le autorizzazioni preliminari. Non è dato sapere, al momento, se un’eventuale decisione di tornare indietro, da parte dell’esecutivo Vello, e di richiedere la riannessione alla consortile venga accolta. Fatto è, si evidenzia dal cda, che lo smembramento della consortile che perde un pezzo, non è cosa di cui rallegrarsi.
(l.m.)


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