«Azienda Feltrina, un errore esserne usciti»
Il capogruppo di “Lentiai scriviamo il domani” contro Vello: «A rischio il bilancio comunale»
Il municipio di Lentiai
LENTIAI. Una conflittualità e un’incompatibilità ambientale che fanno del male al comune di Lentiai. È quella che rimarcano i consiglieri del gruppo di minoranza “Lentiai scriviamo il domani” riguardo all’uscita della casa di riposo dall’Azienda Feltrina servizi alla persona, dal primo gennaio 2018. «In giugno, quando l’esecutivo Vello ha fatto la delibera» , premette il capogruppo Gino Pasqualotto, «già avevamo segnalato le pesanti conseguenze economiche e di gestione che poteva causare al Comune lo scontro intrapreso dal sindaco con il consiglio di amministrazione. Ci siamo dissociati allora e lo facciamo ancora oggi, e giudichiamo il comportamento di Vello, politicamente e amministrativamente irresponsabile. Abbiamo ribadito con forza la nostra opinione anche durante il consiglio del 30 giugno, in cui la maggioranza del sindaco compatta ha votato l’uscita di Lentiai dall’azienda feltrina. Quella decisione è stata un salto nel buio. I fatti ci stanno dando purtroppo pienamente ragione. Dal primo gennaio 2018 l’azienda dovrebbe cessare la sua gestione della casa di riposo e l’impressione è che Vello non sappia davvero cosa fare, se non insistere in sterili e pretestuose polemiche finalizzate a mascherare i suoi errori».
«Nel frattempo», prosegue Pasqualotto, «si vanno a trattare i costi del distacco dall’azienda ed è presumibile per il 2017 un ulteriore aumento del passivo della struttura di Lentiai che per il 2016 poteva essere ancora gestibile. Oltre al danno d’immagine per il nostro Comune che l’atteggiamento del sindaco sta causando, ci preoccupano molto i pesanti risvolti economici sul bilancio comunale che potrebbero derivare da questa assurda vicenda» .
Il capogruppo Pasqualotto ricorda che, a Lentiai, «cittadini e imprese sono già gravati dalla tassazione più elevata dei quattro comuni della Sinistra Piave. Rileviamo, inoltre, che Vello, insinuando dubbi sulla correttezza del cda della Feltrina, s’è inventato un invito a una riunione in casa di riposo che lo stesso consiglio di amministrazione avrebbe rivolto al gruppo di minoranza. È un’insinuazione priva di qualsiasi fondamento, perché a quell’incontro sul bilancio 2016 ci siamo recati di nostra spontanea volontà. Anzi, ne siamo venuti casualmente a conoscenza. E abbiamo chiesto di poter partecipare. Il presidente Angelo Dalla Costa ci ha chiesto chi rappresentavamo, noi abbiamo detto di essere amministratori di minoranza e di essere interessati a una vicenda che tocca l’intera comunità, e siamo stati ammessi» .
(l. m.)
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