Bacino 11: «Distrutto l’alveo del Cismon»
SOVRAMONTE. «Hanno distrutto 400 metri di alveo eseguendo un’asciutta non autorizzata e pregiudicando l’habitat del torrente». Chi parla è Pio Cacco, guardia del Bacino di pesca 11 e il corso d’acqua in questione è il Cismon, oggetto delle attenzioni dell’Enel, che all’altezza di Ponte Moline ha deciso un intervento da quasi mezzo milione di euro per eseguire le paratoie della presa. Un intervento lecito, ci mancherebbe, ma che sulla carta non avrebbe dovuto interessare l’alveo del Cismon e che invece, a detta del Bacino 11, è stato devastante, tanto che il presidente Italo Todesco ha già chiesto l’intervento della Forestale per verificare i danni e quantificarli sul piano economico. L’azienda che opera per conto dell’Enel ha realizzato nell’alveo del Cismon una strada sterrata che di fatto ha deviato il corso d’acqua spostandolo dalla parte opposta. Sotto Ponte Moline, quella che originariamente era un’ansa molto ampia, ricca di acqua e di pesce è ridotta a poco più di una pozza.
La verifica delle guardie del Bacino 11 risale a domenica. Cacco e un collega si sono recati per verificare come l’Enel stesse procedendo con i lavoro e quasi non hanno creduto ai loro occhi: «L’acqua scorre naturalmente a destra e adesso scorre a sinistra perché l’impresa nell’alveo ci ha ricavato la pista che viene utilizzata dai mezzi per accedere al cantiere. Un vero disastro per l’ecosistema di uno tratti più pescosi del torrente. Tra l’altro c’era la garanzia scritta dell’Enel che i lavori non avrebbero intaccato l’alveo perché in quel caso c’era tutta una procedura da seguire che avrebbe previsto il recupero del pesce da parte del Bacino di competenza. Non posso quantificare quanto pesce sia andato perduto con questi lavori, ma di sicuro l’habitat è compromesso».
Per il Bacino 11, dopo la nascita del Bacino 12 che ha sottratto al controllo il lago del Corlo e di conseguenza ha contratto notevolmente le entrate legate alle annualità dei soci, questa è un’altra batosta: «La speranza è che La Forestale faccia chiarezza sull’accaduto e che alla fine qualcuno paghi questo scempi», aggiunge la guardia del Bacino 11. «Noi di sicuro non abbiamo le risorse per eseguire alcun intervento di ripristino visto che a stento riusciamo a eseguire le semine. Siamo demoralizzati da come il Cismon viene trattato e non è la prima volta che succede. Vogliamo sapere qual è il danno provocato e che ci sia qualcuno che dovrà risarcirlo».
Roberto Curto
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