Badante clandestina: anziana in tribunale

L’imputata ha 86 anni e chi doveva occuparsi di lei non aveva alcun permesso di soggiorno

SAN VITO. La badante è clandestina. Una donna di origine moldava doveva occuparsi di una anziana a San Vito di Cadore, il problema insormontabile è che in Italia la donna non poteva proprio starci. Tempo prima era entrata nel territorio nazionale con un visto turistico e da allora non se n’era più andata. Si guadagnava da vivere come assistente di anziani. La datrice di lavoro L.F. ha compiuto 86 anni soltanto pochi mesi fa ed è finita in tribunale per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

C’è un processo in corso in tribunale e ieri mattina è stata ascoltato il maresciallo donna (che adesso lavora a Vigasio, in provincia di Verona). Il giudice Coniglio si aspettava un uomo e non ha nascosto una certa sorpresa, quando si è trovata sul banco del testimone una bella e giovane carabiniera con dei lunghi capelli biondi e un accento inconfondibilmente fiorentino.

La teste ha spiegato lo sviluppo delle indagini, partendo dal fatto che durante un controllo era emerso che la cittadina arrivata dall’Est europeo non era in possesso di alcun permesso di soggiorno e non era mai stata censita dalla questura di Belluno. Risultava sconosciuta, al di là di un domicilio a Mestre, dopo l’ingresso in Italia grazie a un visto turistico, che non poteva certo avere una durata illimitata nel tempo.

Non c’erano altri testimoni da sentire e il giudice ha rinviato alle 10 del 21 dicembre per la prosecuzione della fase istruttoria, la discussione finale a cominciare dalla requisitoria del pubblico ministero Tricoli per proseguire con l’arringa del difensore Grofcich del foro di Venezia. Seguirà la sentenza di primo grado. L’imputata avrà già compiuto 87 anni. (g.s.)

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