Balli in costume e concerti: il Fai porta 450 persone a Villa Pasole - Berton
Costruita nel ’500, probabilmente sui resti dell’antico castello di Pedavena, Villa Pasole Berton si è lasciata scoprire nel fine settimana. Oltre 450 persone hanno partecipato, sabato e domenica, a “Fai un giro in Villa”, iniziativa del Fai Giovani giunta alla quarta edizione e nata con l’obiettivo non solo di far scoprire le ville venete (sono 183 quelle censite in provincia di Belluno), ma anche di contribuire al recupero del Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt a Quero Vas.. Si tratta di una proprietà del Fai, «con pascoli, malghe e trincee della Grande Guerra», ha spiegato la presidente del Fai Giovani Laura Fregona. «Un luogo che merita di essere valorizzato e che contribuiremo a recuperare grazie alle donazioni ricevute in iniziative come questa. Si conta di riaprirlo al pubblico entro un anno».
“Fai un giro in Villa” quest’anno ha fatto tappa a Pedavena, per la visita alla splendida Villa Pasole Berton. Adagiata fra l’antica strada che portava a Feltre e quella che conduce al Passo Croce d’Aune e quindi al Primiero, la villa dovrebbe essere stata edificata nel 1500, sui resti di un antico castello distrutto dalle truppe di Carlo V, ha spiegato Andrea, uno dei ciceroni che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta dei locali e del giardino. Furono i Pasole ad edificare la villa, poi restaurata nel corso del Settecento. È allora che ha acquisito l’aspetto attuale, con l’imponente scalinata a tenaglia che conduce al piano nobile.
La visita è iniziata dalla cantina, che occupa tutta la dimensione longitudinale della villa ed è in parte ancora affrescata con disegni di tralci e viti. Una data ancora impressa su una parete (1666) testimonia la data di realizzazione. Nel bel mezzo dell’ampio spazio c’è una slitta da viaggio, intonsa.
Da qui i visitatori sono saliti al primo piano. Nel salone hanno potuto ammirare (domenica) l’esibizione del gruppo Venezia Ottocento, che ha eseguito alcune danze d’epoca in costume. Molto apprezzati sono stati anche i momenti musicali con l’Orchestra giovanile bellunese e con i mandolini veneziani.
La villa nel 1821 è stata venduta ai fratelli Berton, che ne hanno tenuto la proprietà fino al 1962. Proprio nel corso dell’Ottocento si era ventilata l’ipotesi di realizzare uno stabilimento idroterapico, sfruttando le acque che alimentano tutt’oggi la peschiera che circonda la villa: derivano da sorgenti locali e l’acqua ha una temperatura costante di 7°C, in estate e in inverno. Lo stabilimento non venne mai realizzato, e anzi la villa ha vissuto momenti difficili nel Novecento.
Danneggiata durante la guerra (sula parete di una stanza si vedono ancora, disegnati a carboncino, i profili di tre soldati), nel 1962 i Berton l’hanno venduta ai fratelli Luciani della vicina Birreria Pedavena, perché impossibilitati a mantenere l’edificio e tutte le proprietà annesse. La birreria ne fece la sua sede di rappresentanza, ma nel 1975 i Luciani fallirono. La villa è passata di mano, svenduta per coprire i debiti, fino a quando non è stata acquistata da Gianantonio Bonato, che ne è attuale proprietario e si è impegnato a mantenerla e ad evitare ulteriori smembramenti.
All’esterno, il giardino con la fontana centrale e le statue testimonia di come Villa Pasole Berton possa inserirsi a pieno titolo fra le Ville Venete di cui è ricca anche la provincia di Belluno. —
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