Ballottaggio a Belluno: le idee dei candidati su viabilità, Pat, eventi

Jacopo Massaro e Paolo Gamba insieme in redazione per un confronto sui temi principali della campagna elettorale per il futuro della città

Ballottaggio a Belluno, confronto fra Massaro e Gamba

BELLUNO. Nove domande per i due candidati sindaco che domenica si sfidano al ballottaggio per il Comune di Belluno.

Lo spopolamento della provincia colpisce anche Belluno che perde gli abitanti più giovani e preparati. Come convincere i giovani a restare e prepararsi a un modello di società molto diverso da quello storico bellunese, fortemente sostenuto dalle famiglie?

Massaro: «La chiave si chiama qualità della vita. Per molto tempo si è pensato alle grandi opere a scapito delle politiche per la famiglia, noi invece puntiamo sui servizi alle famiglie, sugli investimenti in educazione e formazione e ci siamo fatti carico di un problema che viene dallo Stato: le riforme del lavoro hanno trasformato i giovani nei nuovi poveri nascosti. Abbiamo messo a disposizione 36 alloggi cui si aggiungono altri progetti di emancipazione con il piano di rigenerazione urbana. Per gli anziani abbiamo avviato con Treviso un progetto europeo per un potenziatissimo servizio di assistenza domiciliare».

Gamba: «Questa città deve avere una visione più aperta, dobbiamo dare ai giovani, anche a quelli che non possono permetterselo, la possibilità di studiare, magari con il sostegno delle aziende che potrebbero impiegarli. E dobbiamo puntare sul turismo, un’occasione di lavoro per i giovani. Ma soprattutto dobbiamo dare ai nostri giovani la possibilità di aprirsi al mondo. Per quanto riguarda gli anziani, dobbiamo lavorare per mantenerli nelle loro case, e aiutare chi non può permettersi la badante o la casa di riposo».

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Viabilità: qual è il primo progetto che metterete in cantiere, dopo il ponte a Lambioi?

Massaro: «La bretella dal Cucciolo a Marisiga è un’opera strategica e adesso è alla nostra portata. Si può realizzare con risorse private, altrimenti la farà il Comune. Non va confusa con il Fio 2, che ha un orizzonte temporale più lontano».

Gamba: «La prima cosa che farei è una grande pulizia della città. Sono d’accordo con Massaro sull’importanza della bretella Cucciolo – Marisiga. Ma la cosa fondamentale è spostare sulla sinistra Piave tutto il traffico pesante. Nel percorso di un eventuale prolungamento dell’autostrada, che porterebbe il casello a Levego, avremmo la galleria di S. Caterina. A quel punto diventerebbe strategico il ponte a San Pietro in Campo».

Il prossimo sindaco avrà davanti la sfida della gestione dei palazzi della cultura. Come affrontarla? Credete nell’utilità delle grandi mostre?

Massaro: «Le grandi mostre, negli ultimi anni, erano limitate dagli elevati standard di sicurezza e di comfort igrometrico richiesti dagli organizzatori. Il Fulcis e domani anche il Bembo offrono questi standard. Ci siamo mossi per una grande mostra nel 2019, bisogna solo capire se vogliamo un evento commerciale o uno più vicino al territorio. Credo che questa Fondazione Teatri sia il soggetto giusto per la gestione dei contenitori culturali di tutta la provincia, penso anche al Diocesano di Feltre e al Teatro La Sena. Alcuni Comuni sono interessati ad entrare nella Fondazione. Se il gestore opera sul sistema provincia, sarà più facile ottenere finanziamenti dalla Fondazione Cariverona e dalla Regione».

Gamba: «Dobbiamo pensare alla cultura in modo diverso da come è stata pensata fino ad oggi. La cultura ha bisogno di continuità, non di eventi fini a loro stessi. Dobbiamo fare tutto il possibile, anche attingere a contributi di privati, per dare continuità ai grandi eventi, grazie ai quali si può fare business e pagare la gestione dei contenitori».

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Se dovessero arrivare nuovi pesanti tagli, quale voce di bilancio taglierebbe?

Massaro: «Come se ci fosse ancora ciccia! Noi subiamo tagli fin dall’inizio, oggi abbiamo 14 milioni in meno della precedente amministrazione e ormai ci siamo abituati. Non tagliamo risorse, finanziamo in modo diverso. Ad esempio su turismo e sociale diamo quote di cofinanziamento per ottenere l’effetto leva. Di sicuro sono contrario al taglio della spesa corrente e quindi dei servizi, che sono il ruolo primario di un Comune».

Gamba: «Va operata una migliore organizzazione degli uffici comunali, per riuscire a tagliare spese come le consulenze e le progettazioni affidate all’esterno. Se all’ufficio tecnico abbiamo undici fra ingegneri e architetti, perché il Comune ha dato 300 mila euro per progettazioni all’esterno? Altro esempio: perché non ragioniamo su una modalità diversa di gestione delle mense scolastiche? In questo modo si potrebbe ridurre la spesa corrente».

La prossima amministrazione dovrà affrontare il Pat. Farete la scelta politica di togliere aree edificabili, anche se significherà meno introiti da Imu? Come ve la vedrete con i proprietari dei terreni edificabili che hanno pagato le tasse per decenni?

Massaro: «Il Pat è stato avviato, dovrà tenere conto della nuova legge regionale sul consumo del territorio e il vecchio piano prevede edifici in numerose aree che hanno valore ambientale e paesaggistico. Abbiamo già approvato varie riduzioni di volumetrie, ma è stato solo un contenimento del danno. Il vero tema diventa la salvaguardia delle volumetrie e del loro valore economico e paesaggistico. Il Pat si fa per questo, oltre che per semplificare le ristrutturazioni e consentire lo sviluppo turistico, che ha bisogno di un’edificazione migliorativa».

Gamba: «Il Pat è uno strumento vecchio e superato. Dobbiamo trovarne un altro. Abbiamo moltissimi capannoni vuoti che creano un grave impatto ambientale: troviamo una soluzione per demolirli, e magari trasformare i terreni sui quali sorgono in aree agricole o di interesse ambientale. Il nostro paesaggio è un valore e ogni decisione va presa all’interno di un progetto complessivo: dobbiamo decidere che città vogliamo, puntando ad utilizzare strumenti anche diversi dal Pat».

Ci sono poche risorse per gli eventi, come pensate di organizzarli ugualmente?

Massaro: «Occorre continuare sulla strada intrapresa intercettando finanziamenti privati, ma serve un corretto rapporto con gli operatori economici. Finora è stato il Comune a organizzare gli eventi, ora c’è bisogno che siano gli operatori a farli con il sostegno del Comune. Finalmente il governo ha tolto il vincolo sulle spese per manifestazioni, dopo una battaglia sfiancante dell’Anci. Non aumenteranno i soldi, bensì la capacità di decidere dove indirizzare le poche risorse disponibili in iniziative che contano di più».

Gamba: «Bisogna mettere in rete i vari soggetti che si occupano dell’organizzazione di eventi e manifestazioni. Bisogna capire cosa fare, con le risorse a disposizione. In città oggi manca organizzazione, ci sono moltissime associazioni e ciascuna va per conto suo. Bisogna fare un calendario, da diffondere anche fuori Belluno. I soldi vanno presi da altri capitoli di spesa».

Le società sportive svolgono un ruolo sociale importante. Come pensate di aiutarle?

Massaro: «Abbiamo avuto problemi con le norme statali e le contestazioni della Corte dei Conti sui contributi. Noi privilegiamo tre aspetti: creare maggiori relazioni con le società nella gestione degli impianti sportivi assegnando loro le risorse per coprire i costi storici; sostenere alcune manifestazioni intercettando finanziamenti; sostenere le società che promuovo il valore educativo dello sport tra i bambini e i ragazzi. Nell’ultimo bilancio abbiamo stanziato 102 mila euro alle società e abbiamo creato la “dote sport” grazie alla quale 125 bambini e ragazzi ricevono dai 100 ai 300 euro».

Gamba: «Non possiamo pensare che le società sportive si mantengano con le tariffe che fanno pagare alle famiglie, un sostegno alle società va dato. Ma attenzione: le palestre non devono diventare un parcheggio per i bambini. Dobbiamo dare una visione diversa dello sport».

C’è speranza che gli uffici comunali siano aperti quando i cittadini sono liberi dal lavoro?

Massaro: «La riorganizzazione va fatta. In alcuni aspetti della macchina comunale, in questi 5 anni, abbiamo peccato. Ora il parziale sblocco del turn over e le mille ore di formazione ci aiuteranno. Il tavolo sulla conciliazione degli orari degli uffici con quelli delle famiglie ha lavorato e ora va messo a frutto. Gli orari degli uffici devono cambiare, come quelli della biblioteca».

Gamba: «Gli uffici comunali, quelli che fanno servizio al pubblico, devono rimanere aperti dalle 7.30 alle 18, dal lunedì al venerdì. E anche il sabato mattina. Il cittadino deve avere la possibilità di andarci quando può».

Strade e marciapiedi hanno bisogno di manutenzione, come pensate di intervenire?

Massaro: «Nei primi due anni abbiamo risolto l’emergenza sicurezza nelle scuole, dal 2014 abbiamo avviato le manutenzioni stradali, sistemando molti marciapiedi e realizzandone 12 di nuovi. Gli uffici hanno fatto una ricognizione sulle strade comunali, un lavoro importante che ci consente una programmazione pluriennale. Superato il problema degli sfalci, grazie alla riformulazione delle gare. E fondamentali i progetti di sussidiarietà tra Comune e comitati».

Gamba: «La prima cosa che ho intenzione di fare è ripristinare la figura del capofrazione, che si occuperà dell’organizzazione dei lavori sul territorio, insieme a un tutor del Comune. Il Comune fornirà tutti i materiali e le attrezzature necessarie. Metterò a disposizione almeno 50 mila euro per frazione. Questa città ha bisogno di molti interventi per contrastare il degrado e abbiamo intenzione di avviarli».


 

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