Banca d’Italia, sfuma la vendita ma un imprenditore è interessato
La persona che stava trattando per acquistare l’immobile, chiuso dal 2009, ha rinunciato a comprarlo Un industriale bellunese ci avrebbe messo gli occhi sopra, ma sull’operazione c’è il massimo riserbo
BELLUNO. Sfuma la vendita della Banca d’Italia. Ma c’è già un altro imprenditore della città interessato all’acquisto. La persona che per oltre un anno ha ragionato sull’opportunità di acquistare l’immobile, chiuso da anni, che si affaccia su piazza dei Martiri, alla fine ha rinunciato. L’interessamento da parte sua era forte, l’unico dubbio dell’imprenditore riguardava come riutilizzare quegli enormi spazi, una volta ristrutturati. Un dubbio che l’uomo non dev’essere riuscito a sciogliere e che, unito ad un investimento non certo irrisorio, lo ha fatto desistere.
Ma la Banca d’Italia potrebbe anche non rimanere chiusa a lungo. Ci sarebbe un’altra persona interessata ad acquistarla. Anche per completare un intervento di riqualificazione che ha avviato (e sta per ultimare) poco distante. In città si fa il nome di Roberto Chemello, che con la sua Filù ha comprato e rimesso a nuovo il complesso dell’ex ospedale civile. La Banca d’Italia è giusto accanto.
Interpellato in merito al suo possibile interessamento, Chemello rilascia solo un «No comment». Neanche se gli si domanda se sarebbe eventualmente interessato. «No comment». Solo il tempo dirà se l’operazione, eventualmente, si concretizzerà.
La filiale bellunese della Banca d’Italia è stata chiusa nel 2009. In passato sono state tante le voci sulla sua riqualificazione: c’è chi ha dato per certa l’apertura di un punto vendita di Zara, colosso dell’abbigliamento, chi aveva ventilato l’ipotesi di adibire parte degli spazi a sede amministrativa di Luxottica, che avrebbe avuto il giusto prestigio considerando che l’edificio si affaccia su piazza dei Martiri. Ma quella splendida terrazza al primo piano, con vista sul Campedel, ben si presterebbe ad ospitare un ristorante, ha suggerito più di qualcuno. Nei due piani superiori ci sono cinque appartamenti, ristrutturati poco prima che la filiale venisse chiusa.
Voci, ipotesi per il riutilizzo di quell’immobile prestigioso. Mai concretizzate, anche perché Belluno è una città piccola, e i grandi marchi difficilmente sono interessati ad aprire punti vendita se non ci sono i numeri per rendere remunerativo l’investimento. Anche perché la superficie da riempire è ampia: si parla di 6.500 metri quadrati di superficie lorda, con prevalente destinazione urbanistica a istituto di credito ma anche commerciale e abitativa al rustico. Per il solo acquisto di parla di una cifra fra i 4 e i 5 milioni, ma c’è da mettere in conto anche la ristrutturazione. Potrebbero servire almeno 7-8 milioni per completare l’operazione. Il Comune ha sempre lasciato intendere che non ostacolerà eventuali richieste di modifiche di destinazione d’uso. Basta “solo” trovare un acquirente.
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