Bancarotta Acc, territorio avanti unito
MEL. «Sono commosso e grato al territorio bellunese e alla Regione Veneto per la sensibilità dimostrata dalla comunità e per l’unità di intenti dimostrata sostenendo l’azione di opposizione all’archiviazione dell’indagine per bancarotta nei confronti dell’ex amministratore delegato dell’Acc di Mel, Ramella, e di altri membri del Cda».
Le parole di gratitudine arrivano da Maurizio Castro, commissario straordinario della vecchia società che gestiva l’azienda zumellese, alla notizia che il consiglio veneto e quello provinciale hanno votato all’unanimità, nei giorni scorsi, la mozione che chiede “giustizia” per il territorio bellunese in una vicenda che rischia di avere risvolti pesanti a livello sociale.
Le mozioni mirano a supportare le iniziative del Consiglio di sorveglianza socio istituzionale di Acc per «promuovere, nel rispetto dei ruoli di tutti i soggetti coinvolti, l’accertamento della eventuale responsabilità delle gestioni, giacché ritiene che il territorio bellunese meriti di ricevere adeguata giustizia affinché non si consumi, attraverso l’impunità di condotte che hanno arrecato danni indicibili alle comunità coinvolte, una lacerazione sociale e morale senza precedenti e di garantire il contributo in tutte le sedi opportune», si legge nelle mozioni. Affinché «si creino le condizioni, anche alla luce dell’amara vicenda del Gruppo Acc, per monitorare l’attività economica posta in essere dai fondi di private equity e per assicurare che essa sia svolta in modo corretto, rispettoso del patrimonio di competenze industriali e organizzative accumulato in decenni di sviluppo integrato nonché in modo coerente con le positive esperienze di partecipazione sociale espresse dal territorio veneto».
Il documento era stato votato un mese fa dal Consiglio di sorveglianza e sottoscritto dai sindacati di categoria, e ora dovrà essere assunto anche dai Comuni interessati da questa vicenda vale a dire Mel, Belluno, Feltre, Trichiana (che ha votato nei giorni scorsi), Lamon, Lentiai e Pordenone, oltre che da Regione e Provincia. La mozione sarà fatta recapitare alla Procura di Pordenone, al presidente della Repubblica, ai ministri dello Sviluppo economico e della Giustizia e al capo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il caso riguarda, come si ricorderà, il buco di 450 milioni di euro lasciato dagli ex amministratori di Acc che sarebbe stato accertato anche dalle indagini delle Fiamme gialle commissionate dalla Procura di Pordenone, che su questo ha incaricato un perito dell’università Bocconi di Milano. «Chiediamo giustizia per un territorio che sta subendo dei contraccolpi sociali molto importanti», ha detto Roberto Padrin al momento della votazione. «Chiediamo che si vada ad un processo pubblico». L’udienza per discutere dell’opposizione all’archiviazione è fissata per il 9 maggio. (p.d.a.)
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