Bancarotta fraudolenta assolto il numero uno della società Dharma

BELLUNOBancarotta fraudolenta? È assolto per insufficienza di prove. Per il fallimento della Dharma, una srl che si occupava di consulenza commerciale e finanziaria, non è stata raggiunta la prova...

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Bancarotta fraudolenta? È assolto per insufficienza di prove. Per il fallimento della Dharma, una srl che si occupava di consulenza commerciale e finanziaria, non è stata raggiunta la prova sull’amministratore Josef Szabo. Il cittadino romeno era accusato di aver sottratto libri e scritture contabili: i libri societario, inventario e giornale e i registri dell’Iva e delle fatture. Così avrebbe reso impossibile la ricostruzione del movimento degli affari e la quantificazione del patrimonio.

Per il pubblico ministero Gallego, meritava una condanna a tre anni di reclusione, perché erano emerse chiare responsabilità. Mentre per il difensore Gandin andava assolto con la formula più ampia, in subordine per insufficienza di prove e in ulteriore subordine al minimo della pena, con le attenuanti generiche e la derubricazione del reato in bancarotta semplice. La vicenda è fumosa e non era stato provato niente. Ieri il pm d’udienza Marcon non ha replicato, di conseguenza è rimasto in silenzio anche l’avvocato Dalle Mule. Il collegio Coniglio, Feletto e Cittolin ha assolto.

Il fallimento è del 5 febbraio 2011. Il curatore fallimentare Marco Dall’O ha spiegato che nulla era stato depositato in cancelleria e nulla era stato trovato nella sede della Dharma. Da quando c’era Szabo, la società rimaneva inerte, ma come si è arrivati a questa persona? La precedente amministratrice Nadia Brancher, che risultava indagata ma la cui posizione è stata archiviata, ha occupato il posto fino al 2009 per poi lasciarlo al marito Michele Arrigo. Poi la famiglia ha deciso di cedere le quote. Szabo viene nominato il 19 luglio 2010 e, neanche un anno dopo il fallimento. –

G. S.

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