Bandiera ladina, senza clamori la festa dei primi cento anni

CORTINA
I ladini festeggiano i 100 anni della loro bandiera.
«La bandiera dei ladini delle Dolomiti», spiega Elsa Zardini, presidente dell’Unione dei Ladini d’Ampezzo, «nacque il 5 maggio 1920. In quell’occasione 70 rappresentanti di tutte e 5 le valli ladine si riunirono sul passo Gardena per protestare con decisione contro l’esclusione del mondo ladino dal trattato di pace di Saint Germain stipulato l’autunno precedente che, di fatto, segnava la mancata concessione di autodeterminazione».
All’inizio del 1919, infatti, i Comuni ladini, di concerto con quelli di tutto il Tirolo, chiesero di non venire divisi e di poter quindi continuare a rimanere insieme in un unico territorio amministrativo con un destino ed una proiezione comune all’Austria.
«Proprio in quella giornata primaverile di 100 anni fa», ricorda Zardini, «in quel momento di orgogliosa protesta venne issata per la prima volta la bandiera ladina, con i colori che tutti siamo abituati a vedere e in cui tutti i ladini attorno al Sella fieramente si riconoscono. L’azzurro del cielo, il bianco della candida neve delle vette dolomitiche e il verde acceso di prati e di boschi. Questo forte simbolo di appartenenza, maggior emblema dell’unità dei ladini delle Dolomiti, compie 100 anni. Avremmo voluto festeggiarlo nel migliore dei modi, ma a causa della pandemia in corso abbiamo dovuto annullare le feste. Grazie a Radio Cortina abbiamo trasmesso da tutte e cinque le valli, con Nives Milani, messaggi sulla nostra bandiera a ricordare quanto teniamo alla nostra storia, alla nostra cultura e alle nostre tradizioni».
Il vessillo ladino ha attraversato, accompagnando il suo popolo, momenti difficili e momenti felici. Dal 1920 la bandiera ladina ha assunto un forte significato storico, identitario e anche politico.
«Per noi», aggiunge Zardini, «la bandiera rappresenta ancora oggi il principio di autodeterminazione di un popolo e il desiderio di queste comunità di conservare la propria cultura, la propria lingua e la propria identità e di ritornare amministrativamente unite dopo la tripartizione fascista del 1923. Noi ladini di Fodom, Colle e Ampezzo conosciamo molto bene il significato e i valori rappresentati dalla nostra bandiera e per questo continueremo a farla sventolare con orgoglio e amore per la nostra terra. In una situazione normale questo compleanno si sarebbe festeggiato nel migliore dei modi, con l’attenzione culturale non solo al simbolo ma a ciò che ha rappresentato e rappresenta tuttora. Questa pandemia ha fermato anche questo ma non il valore che i ladini gli riconoscono; non a caso oggi, dove non è una guerra o un confine amministrativo a dividerci ma è il Coronavirus, quei valori, i nostri valori, sono più che mai attuali. Guardiamo fuori dalla finestra e vediamo la nostra bandiera». —
alessandra segafreddo
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