«Bando ritirato per le domande errate»
CORTINA. Il primo bando ritirato? Diverse domande di partecipazione al concorso per addetto stampa del Comune di Cortina non erano partite da un indirizzo di posta certificata. E non poteva essere sicura la loro provenienza. L’esame orale a porte chiuse? Le domande della commissione per i quattro (su sette ammessi), che avevano passato lo scritto e si erano presentati, erano uguali per tutti.
Le risposte a due questioni importanti, se non fondamentali nel processo al sindaco Andrea Franceschi, alla segretaria comunale Luisa Musso e all’effettivo addetto stampa Tommaso Vesentini, sono state date alle 17 passate, propiziate da Maurizio Paniz, uno dei due difensori del primo cittadino. L’udienza era cominciata alle 9.30, davanti al collegio dei giudici Coniglio, Scolozzi e Cittolin e, fino a quel momento, il maresciallo della Guardia di finanza che ha svolto le indagini aveva risposto a tanti altri interrogativi del pubblico ministero D’Orlando.
Il problema non era che Vesentini non avesse firmato la sua domanda, rendendola scorretta, perché anche altri candidati non l’avevano autografata, né che ci fossero state diverse richieste di chiarimento, tra dubbi e perplessità.
Franceschi è a processo per abuso d’ufficio insieme alla segretaria Luisa Musso e al vincitore del concorso Tommaso Vesentini, che sono accusati di truffa. Per la donna c’è anche il falso commesso in atto pubblico, mentre sono stati prosciolti dal gup Sgubbi due componenti della commissione: Livio Olivotto e Augusto Pais Becher. L’inchiesta del sostituto procuratore Bianco era partita dalla segnalazione del capogruppo della minoranza Stefano Ghezze, che aveva raccolto le lamentele del candidato Francesco Cavallaro e da una lettera anonima indirizzata alla Corte dei Conti di Venezia, alla procura della Repubblica e alle Fiamme gialle. In sostanza, per l’accusa si sapeva che avrebbe vinto Vesentini, anche perché il bando gli era come stato ritagliato addosso. Questo l’aveva scritto anche il corrispondente ampezzano del Gazzettino, Marco Dibona, mentre Luca Dell’Osta di “Nero su bianco” si era sorpreso per l’iscrizione al suo blog del veronese Vesentini.
Il primo bando è dell’ottobre 2011 e arrivano 45 domande più quattro curriculum. La prima è quella del giornalista scaligero ed è anche l’unica non corretta, perché non c’è la firma. Il bando viene revocato il 12 novembre dell’anno dopo. Tutto da rifare e con il nuovo le domande saranno solo 20. In sette passano lo scritto e in quattro si presentano all’orale. Vince Vesentini, che firmerà un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 31 dicembre 2014. È richiesta la sua presenza a Cortina una volta alla settimana e gli verranno corrisposti 24 mila 500 euro. Gli verrà contestata la truffa perché nel rendiconto ha dichiarato di essere stato presente l’8 luglio 2013 e ieri pomeriggio ha ammesso spontaneamente di aver commesso un errore: «Il giorno è sbagliato». La procura gli contesta anche tantissimi contatti con il sindaco Franceschi: telefonate o sms, anche in periodi molto caldi del primo e del secondo bando. Una delle cifre più alte sentite è 993 contatti. Ma per il suo difensore, Sona di Verona, e per l’altro di Franceschi, Prade, può essere soltanto un discorso di amicizia tra i due. Tanto più che, se davvero Franceschi avesse voluto prendere Vesentini, avrebbe tranquillamente potuto assumerlo come portavoce. Si tornerà in aula il 18 maggio, alle 9.30.
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