Bard, contro la riforma i fuochi dell’autonomia
BELLUNO. Il fuoco dell’autonomia illumina la battaglia referendaria. Questa sera una cinquantina di montagne bellunesi, ma anche di fiumi, torrenti, laghi, malghe e piazze, brilleranno. Saranno accesi, per il quinto anno consecutivo, i fuochi per l’autonomia, grazie al movimento Bard. Che ripropone un’iniziativa nata nel 2012, quanto il destino della Provincia di Belluno sembrava segnato: ente cancellato.
Allora il Bard mobilitò quattromila persone, che scesero in piazza a Belluno stringendo fra le mani una candela per dimostrare con forza al governo che la Provincia non poteva essere cancellata con un colpo di spugna. O una frase scritta su un documento.
Questa volta i fuochi arderanno per dire no alla riforma costituzionale: «Chiediamo a tutti i bellunesi di andare a votare il 4 dicembre per bocciare la riforma», spiega la presidente del movimento, Alessandra Buzzo. «Una riforma che toglie ancora al Bellunese, senza lasciare speranze per una vera autonomia. La specificità delle aree montane, vaga così come indicata nella riforma, non vuol dire nulla, è un contentino senza alcun contenuto concreto».
A sostenere il no e ad accendere fuochi in tutta la provincia saranno centinaia di bellunesi: almeno una cinquantina le postazioni che saranno illuminate, dalle cime delle Dolomiti fino alle piazze, ai torrenti, ai laghi, alle malghe e ai fiumi. Saranno accesi fuochi ad esempio sul monte Framont in Agordino, a Caviola, sul Nevegal, all’Eremo dei Romiti (Domegge), a Costapiana, a Sospirolo, sul greto del Piave a Lambioi.
I fuochi saranno visibili in ogni angolo della provincia, dal Feltrino al Comelico, passando per il Cadore, l’Agordino, la Valbelluna, lo Zoldano e l’Alpago, dalle 20 alle 20.30 e le immagini saranno pubblicate in diretta sulla pagina facebook del movimento. Al momento sono almeno duecento le persone che si sono mobilitate per l’iniziativa.
La lista ufficiale dei focolari è in via di completamento ma il Bard invita tutti i bellunesi a partecipare all’iniziativa: «Il nostro motto è “Dolomiti: un orgoglio viverci, un dovere salvarci” e soprattutto in questo momento crediamo che dovrebbe diventare il motto di tutti i bellunesi», lancia un appello il presidente Alessandra Buzzo. «Se vogliamo continuare ad avere una speranza per vivere in queste terre, dobbiamo bocciare una riforma centralista che spegne ogni speranza autonomista per questo territorio: un fuoco per illuminare le menti e i cuori dei bellunesi. Bisogna andare a votare, e votare no, per salvare noi, i nostri figli, il nostro territorio».
Chi volesse partecipare alla manifestazione o chiedere informazioni su modalità, luoghi già presidiati, eccetera, può contattare i responsabili del movimento sulla pagina Facebook “Bard – Belluno autonoma regione dolomiti”; via mail a info@bellunoautonoma.regionedolomiti.it o via telefono al 349/2966387 (Stefano Del Favero).
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