Bard e Mountain Wilderness puntano tutto sulla ferrovia

BELLUNO. «Ora speriamo che tutti, sindaci, parlamentari, Governo ed Europa, lavorino seriamente al progetto del Treno delle Dolomiti, con una proposta concreta per collegare Feltre al Primiero e...
Calalzo di Cadore, 13 agosto 2006. Treno regionale da Padova composto da carrozze UIC X e trainato dal locomotore diesel D445 1096 in arrivo sul binario 1.
Calalzo di Cadore, 13 agosto 2006. Treno regionale da Padova composto da carrozze UIC X e trainato dal locomotore diesel D445 1096 in arrivo sul binario 1.

BELLUNO. «Ora speriamo che tutti, sindaci, parlamentari, Governo ed Europa, lavorino seriamente al progetto del Treno delle Dolomiti, con una proposta concreta per collegare Feltre al Primiero e Calalzo all'Alto Adige e, da lì, all'Austria». Così il Bard alla notizia, accolta brindando, che l'emendamento sulla prosecuzione dell'A27 è stato bocciato. «Lo abbiamo sempre detto - concludono dal Bard -: l'autostrada non è e non sarebbe mai stata la soluzione alle emergenze di questo territorio».

Come dimostra anche l'ennesima interruzione dell'Alemagna, servono importanti interventi di manutenzione sull'esistente, garanzia di poter mettere e mantenere in sicurezza le strade. «Si possono e si devono studiare progetti che permettano di risolvere i punti neri della viabilità bellunese - la galleria di Coltrondo, la variante di Longarone, il bivio di Tai di Cadore -, senza però infliggere ferite non rimarginabili al territorio».

Ed è quanto pensano anche gli ambientalisti, con Mountain Wilderness. Luigi Casanova, uno dei loro portavoce, evidenzia come la bocciatura in Commissione Regi certifica che in Europa non si vogliono altre asfaltature, tanto meno in ambienti protetti dall'Unesco come lo sono le Dolomiti patrimonio dell'Umanità. E che, in ogni caso, nessuno, seppure un Renzi riuscirà a svincolarsi dalla Convenzione delle Alpi che vieta opere trasportistiche così impattanti. Secondo Casanova sbaglia anche l'«amico Messner» quando propone l'autostrada fino alle porte del Cadore, perchè bastano le infrastrutture viarie che ci sono, ovviamente con le necessarie rettifiche. «Non si abbiano dubbi, invece - insiste Casanova - a portare avanti il trasporto ferroviario e, per contro, a dire di no all'aeroporto di Cortina». (fdm)

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