Bardies-Lentiai, il comitato andrà alla Corte europea
LENTIAI. La variante è abusiva. Ma in ogni caso l’opera realizzata da Veneto Strade non sarà né chiusa a breve scadenza né tanto meno demolita. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che sulla Bardies-Lentiai ha dato ragione al comitato dei cittadini, che aveva perso il primo ricorso davanti al Tar di Venezia, potrebbe però aprirsi la strada ai risarcimenti danni, da richiedere eventualmente alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
Gli avvocati Pierluigi Cesa e Matteo Ceruti non nascondono il fatto che i tempi saranno lunghi, intanto festeggiano un successo importante, anzi definitivo, insieme ai 18 cittadini della Sinistra Piave: «L’illegittimità della variante è stata sentenziata una volta per tutte dal Consiglio di Stato, di conseguenza dovrà essere rifatta tutta la procedura», spiega Cesa, «a cominciare dallo screening necessario a stabilire se sottoporre o meno l’opera alla Via, la valutazione dell’impatto ambientale».
Un passaggio, che era saltato perché all’epoca in cui venne avviata la progettazione dell’opera la norma regionale permetteva di esentare da screening e Via i tratti di strada fino a cinque chilometri e la bretella ne misura 3,3. Metti che nella valutazione emergono dei problemi, cosa succede? «Se la Via dovesse risultare negativa, in teoria, la variante dovrebbe essere demolita, cosa che concretamente non succederà. Ma questa è la dimostrazione che era giusto sostenere le ragioni del comitato, che si era sentito danneggiato da questa infrastruttura. Il tribunale amministrativo regionale aveva dato ascolto alla Regione e a Veneto Strade, in realtà avevamo ragione noi e questa sentenza fa piena giustizia su qualcosa di cui eravamo convinti, fin dal primo momento. Ho sentito alcuni dei componenti del comitato, che hanno espresso grande soddisfazione per questo esito».
Soddisfazione fino a un certo punto, perché tra questi ci sarà senz’altro chi avanzerà una richiesta di risarcimento. Si parla di diversi milioni di euro: «Potrebbe aprirsi un tragitto, che porta alla Corte di Giustizia europea, se la Via dovesse avere l’esito che attendiamo. Non nego che è ancora presto, per arrivare a qualsiasi tipo di decisione, a maggior ragione in un caso di appalto pubblico, come quello di cui stiamo parlando. Ci stiamo riflettendo. I tempi non saranno senz’altro brevi, questo possiamo già metterlo in preventivo».
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