Barricate degli amministratori: «A rischio il futuro del territorio»

Dai primi cittadini di tutta la provincia arrivano parole di stima e apprezzamento per l’onorevole De Menech. «Abbiamo trovato la quadra per investire le risorse, non possiamo rischiare nuovi ritardi»

BELLUNO. Il giudizio è unanime e bipartisan: Roger De Menech ha fatto del bene al territorio. E la questione sollevata dalla giunta delle elezioni di Montecitorio sul doppio incarico (di deputato della Repubblica e di presidente del comitato paritetico per la gestione dei fondi ex Odi) «non sta in piedi».

I sindaci del Bellunese si schierano al fianco di Roger De Menech. Compatti. Superando le appartenenze politiche e partitiche. Annunciando azioni a supporto del deputato bellunese. «Sentirò la presidente della Provincia per coordinarci», spiega il sindaco di Pedavena Maria Teresa De Bortoli. «Siamo esterrefatti. Come si fa a parlare di doppio incarico se uno è svolto a titolo gratuito? I miei cittadini sono preoccupati, mi chiedono se alla luce di quello che è successo non potremo più sistemare la piscina di Pedavena».

Anche Paolo Perenzin ha in mente di elaborare un documento che metta nero su bianco la posizione, condivisa, del coordinamento dei Comuni confinanti con le Province autonome di Trento e Bolzano, che presiede. Ieri mattina i primi cittadini si sono confrontati (e il telefono deve essere stato bollente). «Siamo davvero perplessi», spiega Perenzin. «Da due anni si sa che De Menech è presidente del Comitato paritetico, tutto è sempre stato fatto con la massima trasparenza. Trovo fuori luogo sia stata sollevata la questione del doppio incarico, visto poi che il ruolo di presidente del Comitato paritetico viene svolto a titolo gratuito. E poi, per lo stesso principio, non è un doppio incarico essere sindaco e presidente di un’Unione montana? Oppure sindaco e presidente della Provincia?».

Paolo Perenzin non nasconde la sua preoccupazione: «Se dovesse cambiare il presidente, rischieremmo un lungo stop nell’erogazione delle risorse. Il presidente dovrebbe studiarsi tutti i progetti, mentre noi abbiamo fretta di portare a termine gli interventi».

Va oltre il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, che non è propriamente vicino, politicamente parlando, a Roger De Menech (è della Lega Nord). «Da tempo sostengo che prima o poi qualcuno metterà le mani su quel fondo. Non vorrei che questo fosse l’inizio del processo. I soldi in ballo sono tanti e fanno gola in questo momento, anche allo stesso governo». Su De Menech e la sua gestione del comitato paritetico, nulla da dire: «Lo sta facendo bene», afferma De Bernardin. «Critico magari qualche scelta, come quella che riguarda i Comuni che si fondono e che continuano a ricevere la doppia annualità come se fossero due enti diversi, ma a parte questo penso che De Menech abbia lavorato bene, con grande impegno».

Glielo riconoscono tutti i sindaci. Dice Daniela Larese Filon, che guida Auronzo e anche la Provincia di Belluno: «L’unico problema che non avevamo in questi anni era proprio Roger De Menech. Ora che avevamo trovato il modo di gestire il fondo per i Comuni di confine, non capisco proprio la ragione di tirare fuori questa storia del doppio incarico». Già, perché in passato i sindaci avevano faticato a trovare un accordo su come usare quella montagna di soldi che avevano a disposizione. «Ma abbiamo lavorato tanto e trovato la quadratura», ricorda la Larese Filon. «Si tratta di un attacco politico nei confronti di De Menech, che per i sindaci del Bellunese e per la Provincia è un punto di riferimento. Dobbiamo solo ringraziarlo per essere sempre a disposizione del territorio».

«Tutti sappiamo cos’è successo con la precedente gestione dei fondi», ricorda Leandro Grones, primo cittadino di Livinallongo. «Ricorsi, tensioni... adesso eravamo riusciti a trovare la quadra, a condividere progettualità di area vasta. Questa notizia è stata un fulmine a ciel sereno e spero non vada a compromettere il grande lavoro fatto».

Dai sindaci arrivano parole di stima per l’onorevole. Non vede conflitti fra i due ruoli neanche il neo sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin: «Credo che De Menech possa presiedere il Comitato paritetico anche se è un deputato. Anzi, penso che avere una persona autorevole, con un ruolo politico importante, vada a rafforzare la gestione dei fondi».

«Mettere tutto questo potere in mano ad un politico penso possa dare adito a perplessità, senza nulla togliere all’operato di Roger De Menech», chiude il sindaco di Santo Stefano Alessandra Buzzo. «I colleghi mi dicono che in questi anni si sia speso molto per il territorio e per questi fondi». La Buzzo non vuole entrare nel merito della polemica, ma avanza alcune perplessità sull’utilizzo dei fondi ex Odi: «Hanno precise finalità, attenzione a non utilizzarli per tutto. Sono nati come risposta ai Comuni referendari e devono dare una boccata di ossigeno ai territori. Non dovrebbero sostituirsi alle risorse che dovrebbe dare il governo».

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