«Basta incentivi»: Striscioni e bandiere contro le centraline
Sabato 23 riparte la mobilitazione di Acqua Bene Comune: «L’Europa chiede all’Italia di adeguarsi, noi sorveglieremo»
BELLUNO. «Da sabato 23 appendete la bandiera alle finestre di casa, fate comparire striscioni lungo le strade, in luoghi simbolici, un manifesto in paese. Se vi piace andare in montagna, a camminare lungo i torrenti, a pescare o in canoa portate con voi una bandiera o un cartello, fatevi una foto e pubblicatela sui social network con gli hashtag #adessobastaincentivi, #adessobastacentrali o inviatecela alla mail abc.belluno@gmail.com. Se il governo non ascolta le nostre ragioni, facciamogliele vedere».
Il Comitato Acqua Bene Comune invita i bellunesi amanti dell’ambiente alla mobilitazione a favore della Campagna Basta Incentivi. Nel mirino, come tutti avranno capito, i contributi che il Governo continua a elargire a chi costruisce centraline idroelettriche sui corsi d’acqua della montagna.
«Sono giorni importanti per il futuro della montagna e dei nostri fiumi», dicono quelli di Acqua Bene Comune. «Innanzi tutto la Commissione Europea ha aperto una procedura di pre-infrazione nei confronti dell’Italia, grazie al ricorso europeo pagato da tanti cittadini. E pare che l’Europa non stia scherzando. Tant’è che il ministero dell’Ambiente ha dovuto promulgare due decreti per adeguarsi alla normativa europea. Nei decreti sono previste nuove linee guida per la valutazione degli impatti ambientali delle centrali idroelettriche e per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del cosiddetto “Deflusso minimo vitale”, che fino a oggi, non ha garantito affatto la sopravvivenza dei fiumi. È in questi mesi che si capirà se realmente queste nuove linee guida produrranno una maggiore tutela per i fiumi, dato che sono stati creati dei tavoli istituzionali che hanno il compito di stabilirne i metodi applicativi».
Il secondo motivo è presto spiegato: «Come ogni anno, in questo periodo il Governo è solito fare decreti per rinnovare gli incentivi economici al settore del mini-idroelettrico. Questi incentivi sono la prima causa della speculazione in atto sui nostri fiumi. Senza questi soldi pubblici il mini-idroelettrico non è in grado di produrre profitti così alti da giustificare gli investimenti. È il denaro pubblico che garantisce i profitti ai predoni dell’acqua ed è per questo motivo che continueremo a mostrare la nostra contrarietà».
Quindi, da sabato riprende la mobilitazione: «Ci mobilitiamo perché vogliamo che queste nuove linee guida ministeriali vengano applicate rispettando realmente i principi della normativa europea che impone una maggiore tutela ambientale per i fiumi. Ci mobilitiamo perché il Governo elimini definitivamente gli incentivi al mini-idroelettrico. Senza incentivi verrebbero meno le motivazioni che spingono le aziende a realizzare questi impianti. Si produrrebbe, di fatto, quella moratoria sui nuovi impianti che da anni migliaia di cittadini chiedono. E sia ben chiaro, queste nostre richieste valgono anche per i progetti di nuove centrali che si trovano già in fase di autorizzazione: più di 2 mila in tutta Italia, oltre 150 nella sola provincia di Belluno».
Tanti i modi per poter partecipare: «Abbiamo preparato bandiere, manifesti, striscioni e cartelli, contro l’iper-sfruttamento idroelettrico. Contattateci ( abc.belluno@gmail.com o 338 1672562), ve la consegneremo, oppure se preferite, potete crearveli voi. Largo alla fantasia per difendere l’ambiente».
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