Basta passi chiusi: ora il Trentino potrebbe puntare sulla “vignetta”

La sperimentazione in due anni ha prodotto pochi risultati Grones: «Meglio un ticket leggero per entrare nelle valli»



Niente passi chiusi quest’estate. Finisce, dunque, la sperimentazione del Sella? La sperimentazione sì, ma Trento e Bolzano vogliono condividere col Veneto soluzioni alternative. Una di queste è la vignetta. Sulle Dolomiti come a Venezia. Silvano Parmesani, sindaco di Canazei, l’ha suggerita ai suoi e sta facendo breccia in provincia di Trento. «Io l’ho proposta ancora due anni fa», ricorda Leandro Grones, sindaco di Livinallongo. «Un ticket leggero, non per accedere ai passi dolomitici, ma per entrare nelle valli, quelle più stressate dalle auto, ovviamente in determinati giorni dell’anno».

Grones ricorda che i 19 Comuni della Ladinia ospitano 11 milioni e 300 mila turisti l’anno, poco meno della metà di Venezia. «Pagare un pedaggio, ovviamente più contenuto che in laguna, significherebbe un filtro sopportabile e, comunque, per noi un introito significativo».

La vignetta, come ipotesi, potrebbe essere presa in considerazione anche altrove, come a Cortina – suggerisce ancora Grones – o per taluni itinerari superaffollati, per esempio al lago Sorapis. «L’argomento è delicato, merita una riflessione, ma non va rimandato», insiste il sindaco. Se n’è discusso, l’altro ieri, in Val di Fassa, con l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni; c’erano alcuni sindaci, gli amministratori del Comun General de Fascia, i rappresentanti dell’Apt e delle categorie economiche, Osvaldo Finazzer, coordinatore degli operatori turistici del Passi.

Da tutti gli operatori è emersa la convinzione che sia necessario, anzitutto, porre fine alle sperimentazioni degli ultimi due anni, sulle quali è stato espresso un giudizio negativo, sperimentazioni che rischiano di disorientare i turisti. Fra le soluzioni emerse, per gli anni a venire, la più gettonata è proprio la “vignetta”, ovvero un pedaggio per l’accesso ai passi, i cui proventi possano poi essere utilizzati per migliorare la viabilità e potenziare il trasporto pubblico. «Ci vogliono equilibrio», ha detto l’assessore, «e decisioni condivise e non imposte. La posizione emersa da questo incontro mi sembra decisamente contraria alle limitazioni, per lo meno alle modalità con cui si è proceduto negli ultimi anni. Ne parlerò venerdì in giunta provinciale e prenderemo una decisione. Per il futuro dovremo confrontarci, in brevissimo tempo, con Veneto e Alto Adige».

Gli operatori dei passi sono contrari alla vignetta solo per le strade che conducono ai valichi, invece sono disponibili a rifletterci se la vignetta sarà di valle. All’opposizione, invece, gli ambientalisti, secondo i quali il ticket, dov’è stato applicato, non ha prodotto contrazioni dei flussi. «È' il momento di passare a fatti concreti», ha commentato ieri il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher. «Credo che la gente si aspetti un intervento, perché il Patrimonio Unesco non è compatibile con la situazione attuale, che è peggiorata dal punto di vista del traffico e dell'inquinamento. Quindi bisogna adottare sistemi che diano la possibilità di godere di queste bellezze, almeno in una determinata fascia oraria. Questo è un discorso che riguarda soprattutto il periodo estivo, ma cercheremo di parlare con le altre realtà di Veneto e Trentino per trovare una soluzione». —



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