«Basta schiamazzi A pubblico e attori serve il silenzio»
BELLUNO. «Basta, non è possibile che la gente debba subire in silenzio. Le nostre vite non possono essere invase sempre di più dalla musica sparata al massimo».
Parole dure quelle di Maddalena Crippa, l’attrice che la scorsa domenica, al termine dello spettacolo “Passione”, si è lamentata per i continui rumori provenienti dal bar Opera. «Il Teatro Comunale», scrive l’attrice nella lettera indirizzata al sindaco Massaro, «è un edificio che, oltre a essere parte integrante della bellezza architettonica del cuore di Belluno, è anche il “luogo” dove da sempre i bellunesi si riuniscono per assistere a spettacoli teatrali, musicali e ad eventi che arricchiscono culturalmente tutta la comunità. Lo spettacolo, sia esso teatrale o musicale, necessita di una sola cosa irrinunciabile, il silenzio. Il silenzio è indispensabile all'attore o al musicista per compiere il suo lavoro che è fatto di concentrazione e immedesimazione per poter creare la realtà del testo o della musica che sta interpretando, come è indispensabile al pubblico quella qualità dell' ascolto che permette di seguire e forse sviluppare, sensazioni, pensieri, emozioni».
«È da moltissimi anni che vengo a recitare a Belluno», prosegue la lettera, «ma mai mi era successo di essere così pesantemente disturbata per tutta la durata del mio lavoro. Un lato del Teatro Comunale è legato agli altri edifici dalla porta Dojona mediante una grande volta, il Bar Opera è situato nel vano di fronte all'ingresso artisti, dunque a pochi metri. È un bar talmente piccolo che la maggior parte degli avventori sostano all'esterno, con voci e schiamazzi amplificati dalla volta al punto da sembrare dentro il teatro stesso. Lo stesso dicasi per la musica che fuoriesce dal locale, visto il continuo va e vieni dei clienti. Mi chiedo come sia stato possibile concedere una licenza a un esercizio dalle caratteristiche così incompatibili con le esigenze del Teatro Storico della città , senza considerarne le conseguenze. Come è possibile accettare che un bar e i suoi avventori possano compromettere lo svolgersi delle attività di un teatro che coinvolge e serve un' intera comunità?».
«Come cittadina mi chiedo perché le nostre vite debbano essere invase sempre di più dalla musica sparata al massimo, e ovunque. Un esercizio può utilizzare impianti di amplificazione, ma solo quando può dotarsi di un insonorizzazione tale da evitare di violare la legittima libertà degli altri, minacciando, come in questo caso, lo svolgersi di attività culturali che hanno una storia e una tradizione conosciute da sempre».
«Spero che lei e la sua amministrazione», conclude la Crippa, rivolgendosi al sindaco, «voglia prendersi a cuore la soluzione di questo conflitto che tanto penalizza il pubblico di Belluno, destinando un altro spazio dove il bar Opera possa svolgere la sua attività e nel frattempo garantire che, almeno nei giorni di spettacolo, siano assicurate le condizioni necessarie allo svolgessi della programmazione del teatro».
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