Bastonava la moglie: condannato un pastore
AGORDINO. Picchiata con un bastone da pastore. O presa a schiaffi. Una donna agordina non aveva nemmeno denunciato il marito per maltrattamenti e lesioni, ma l’uomo è stato condannato a un anno e cinque mesi di reclusione, con pena sospesa, più il pagamento delle spese processuali. Il pubblico ministero Tricoli aveva chiesto due anni, ma senza tenere conto della concessione delle attenuanti generiche. Mentre il difensore Conti del foro di Udine puntava all’assoluzione per i maltrattamenti, perché il fatto non costituisce reato e a una sentenza di non doversi procedere per le lesioni, in quanto la querela presentata dalla madre della vittima era intempestiva.
Marito e moglie fanno entrambi i pastori e si sono sposati giovanissimi. Lei è incinta e anche ieri era presente in aula. Durante la fase istruttoria, era sembrata reticente, per non dire che aveva difeso il coniuge: «Ogni tanto mi bastonava e ho preso anche uno schiaffo, sentendomi dire che con quel livido stavo anche meglio, ma dopo dieci minuti facevamo la pace e tutto tornava come prima. A chi mi chiedeva il perché di quel segno sul viso dicevo che avevo preso una botta su un ramo. Picchiava me o se la prendeva con le pecore».
Ci ha pensato la mamma: «Mia figlia era magrissima e come annientata da quell’uomo. La vedevo come all’interno di una ragnatela, incapace di liberarsi. Quanto a me, venivo trattata come una strega, una capace di far morire le pecore con dei malefici». —
Gigi Sosso
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