Batosta per i democratici Quinto Piol si dimette

Il Pd unanime nell’analisi: «Il centrosinistra unito vince al primo turno»
BELLUNO. Un esordio amaro per Paolo Bello ed Erika Dal Farra. Per entrambi sarà la prima volta in consiglio comunale a Belluno ma il risultato a cui aspiravano era ben diverso. Le elezioni comunali a Belluno penalizzano fortemente il Partito Democratico, che invece a Feltre centra l’obiettivo portando a casa il risultato al primo turno. Un voto, quello di Belluno, che mette il Pd di fronte ad un bivio - cosa fare in vista del ballottaggio - e che segna una cesura: nella notte fra domenica e lunedì, non appena il quadro ha iniziato a delinearsi con chiarezza, il segretario dell’Unione comunale Quinto Piol ha presentato le sue dimissioni.


L’analisi del voto.
I numeri sono impietosi: nel 2012 il Pd portò a casa il 18.62% (per un totale di 2.768 voti). Cinque anni dopo si ferma all’8.95%, 1.464 voti. La potenza di fuoco del Pd è dimezzata, tanto che viene superato anche dalla Lega Nord alla quale il candidato Paolo Bello riconosce il merito di aver valorizzato la candidatura di «una persona preparata che è riuscita a produrre un effetto positivo». I motivi di questa sconfitta, secondo Bello, vengono da lontano. «Il tempo a disposizione per la campagna elettorale è stato limitatissimo» spiega in una nota. Chiama in campo anche la mancata unità del centrosinistra che poteva «vincere inequivocabilmente già dal primo turno». «Le responsabilità della mancata convergenza vanno equamente distribuite tra le forze in campo e richiedono uno sforzo collettivo per il loro superamento». Inoltre secondo Bello «è necessario uno sforzo di riqualificazione della politica per contrastare l’astensionismo». Ma serve anche un’autocritica all’interno del Pd bellunese. Anzi, di più: «Serve un ripensamento radicale».


I risultati in provincia.
La vittoria del centrosinistra unito a Feltre viene ripetuta come un mantra da più parti, soprattutto in relazione al risultato di Belluno. Queste due città sono infatti le uniche realtà dove il Pd ci ha messo la faccia, o meglio il simbolo. «I risultati di San Gregorio e di Lamon per noi sono una perdita» ammette la segretaria provinciale Erika Dal Farra, «ma in certi casi pesano i meccanismi locali. Siamo contenti del successo di Rivamonte mentre Pieve di Cadore è la dimostrazione che la gestione dei territori va ripensata». «Il nostro modello è Feltre» aggiunge il parlamentare Roger De Menech, «a Belluno guardiamo gli aspetti positivi: abbiamo ottenuto buoni risultati in termini di preferenze».


Le dimissioni di Piol.
Il segretario dell’Unione comunale Quinto Piol ha presentato le sue dimissioni nella notte fra sabato e domenica. «Avevo già intenzione di farlo» spiega, «perché ritenevo esaurito il mio compito. Alla luce di questo risultato mi sembra corretto: bisogna dare una scossa ed evitare possibili strumentalizzazioni interne. Esprimerò le mie considerazioni di fronte all’assemblea comunale ma intanto noto come a Feltre la lista del Pd sia presente con il suo bel simbolo. Non siamo riusciti a riunire il centrosinistra, ma non per colpa nostra».


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi