Beffa ultradecennale a Lamon: la sorgente annaffia il bosco
La vena intercettata a pochi passi dalla presa dell’acquedotto, sprecati due litri al secondo
LAMON. C’è una sorgente secondaria che ora si perde nel bosco e che è pronta per essere utilizzata, basterebbero un po’ di buona volontà e alcune decine di metri di condotta. La storia di questa sorgente ha parecchi anni, ne avevamo parlato già nel 2015, denunciando una situazione quasi ridicola, in un periodo in cui il paese veniva rifornito dalle autobotti. Ma finora non si è fatto niente. Cominciamo dal luogo in cui si trova, in località Saline, mille metri di quota sopra Lamon, là dove ci sono le sorgenti di acqua potabile del Comune. L’opera di presa principale si trova sopra la strada ed è una grande vasca dove entrano varie sorgenti. Sotto la strada a qualche metro di distanza dalla vasca principale c’è un’altra sorgente che per comodità di spiegazione chiameremo Saline 2.
La sua storia prende avvio nel 2007 quando nasce il Consorzio Le Ei con lo scopo di costruire un acquedotto che vada a portare acqua potabile duecento metri più in quota rispetto a Saline, dove ci sono case, baite e due locali pubblici che fino a quel momento usavano l’acqua piovana. Viene inoltrata una domanda per allacciarsi all’opera di presa di Saline e pompare l’acqua a proprio spese fino a Le Ei, ma durante i lavori viene scoperta un’altra sorgente, a pochi metri di distanza da quella principale, che comunque al Consorzio non serve. Appare subito evidente però la sua importanza: tra un litro e mezzo e due litri di portata al secondo. Vengono avvertiti subito il Comune di Lamon e Bim Gsp che manda anche un tecnico a controllare. Vengono date indicazioni su come si devono realizzare opere di presa in modo corretto, lavori che vengono subito eseguiti. Nessuno ha dubbi sull’origine di quell’acqua: è una di quelle di Saline, o è un troppo pieno della principale o una nuova sorgente o è una perdita.
Ma quando il Consorzio va dal Bim a lavori finiti, gli viene detto che quella sorgente non serve, mentre loro pensavano di essere almeno ringraziati. Non resta che collegare un tubo all’opera di presa per portare l’acqua di Saline 2 nel bosco. Questo avviene nel 2007. In tutti questi anni la portata rimane sempre alta, perché la sorgente è più in basso rispetto alle altre, anche se di pochi metri, e sarà quindi l’ultima a restare a secco. Per capire la sua importanza basta fare un semplice calcolo: se la portata fosse solo di 1,5 litri al secondo, significa che in un giorno escono 130 metri cubi di acqua che da 15 anni sono inutilizzati. Durante una delle fasi di siccità degli anni scorsi, è stata rinnovata la memoria al Bim su questa sorgente, che potrebbe facilmente essere convogliata nella vasca di accumulo dell’acquedotto principale che si trova cento metri più in giù. Bim Gsp afferma che servono analisi di anni per decidere se una sorgente può essere usata, se è potabile e se la portata è stabile. Ma quella non è acqua comparsa improvvisa in mezzo al bosco. Viene da una zona di sorgenti e continua a sgorgare sempre con una portata costante dal 2007.
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