Bellezze usurpate, c’è Daverio

Il futuro del Bellunese tra sviluppo e tutela, tema dello spettacolo

BELLUNO. Il futuro del Bellunese, tra sviluppo, tutela, progettazione e valorizzazione delle sue bellezze “usurpate”, è al centro del convegno-spettacolo organizzato dall'associazione Vivaio Dolomiti. Che si presenta ufficialmente alla città giovedì, dal palco del teatro comunale, insieme a due super ospiti: Francesco Maino e Philippe Daverio. Il critico d'arte affronterà il tema della bellezza declinandolo sul territorio dolomitico, che lui ben conosce. «In questa provincia abbiamo un patrimonio immenso, ma è come se ci fossimo fermati. Non progettiamo più, non ci sono idee», ha spiegato Gianni Pastella, che fa parte del direttivo di Vivaio Dolomiti insieme a Lorena Ghirardini, Simonetta Buttignon, Daiana Broi, Renata Dal Farra, Paolo Pesce, Biagio Giannone e Lino Paolo Fedon. «Occupandoci della vicenda elettrodotto abbiamo messo insieme molte informazioni su come vengono gestite le cose in questa provincia. Noi vogliamo portare avanti idee che permettano di fare qualcosa per questo immenso patrimonio ambientale, artistico, storico, che ci troviamo fra le mani», ha aggiunto.

«Vogliamo risvegliare le coscienze, e abbiamo chiamato Philippe Daverio perché fa della bellezza il suo credo, e Maino perché con il suo libro (“Cartongesso”, vincitore del premio Calvino 2013) ha tracciato un'analisi dettagliata del Piave, asse naturale che ci collega alla pianura veneta».

I due autori cominceranno la giornata, giovedì, presentando i loro ultimi lavori alla libreria Tarantola. Alle 16 inizierà Maino, alle 17 arriverà Daverio. Alle 18.30 è in programma un aperitivo con gli autori al Caffè Manin, alle 20.30 inizierà il convegno-spettacolo al comunale. L'ingresso è libero, e sarà un qualcosa che a Belluno «non si è mai visto», ha spiegato ancora Pastella. «Ad argomenti più “tecnici” saranno affiancati momenti di intrattenimento, musicali soprattutto. Lo spettacolo è stato curato da Mario Maffucci e nel corso della serata ci sarà anche un intervento del professor Campeol, sempre in materia di territorio». Sarà una serata in cui protagonista sarà il Bellunese, con le sue ricchezze, le sue potenzialità, le sue bellezze che ancora non sono state sufficientemente comprese né promosse e tutelate.

«A noi interessa fare cultura e coinvolgere i bellunesi che devono tornare a volere bene al loro territorio», ha aggiunto Renata Dal Farra. E per far rinascere questo «senso di appartenenza», per dirla con le parole di Lorena Ghirardini, «abbiamo fondato questo gruppo di cittadinanza attiva, che approfondirà molte tematiche cercando di spiegarle ai cittadini in maniera semplice. Perché fra istituzioni e cittadini se è creata una distanza che ha generato sfiducia e che non permette di andare avanti». «Siamo un gruppo propositivo», ha concluso Paolo Pesce. «E vogliamo che il confronto sia basato sulle idee». (a.f.)

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