Belli chiede un milione di euro di danni

L’ex direttore ha depositato nei giorni scorsi il ricorso al giudice del lavoro contro l’azienda e l’ex presidente Leonardi
Di Paola Dall’anese
Franco Roccon, presidente di Bim gestione, col direttore Albino Belli
Franco Roccon, presidente di Bim gestione, col direttore Albino Belli

BELLUNO. Un altro terremoto sta per scuotere Bim Gsp. Nei giorni scorsi, infatti, è stato presentato il ricorso al giudice del lavoro del tribunale di Belluno da parte dell’ex direttore della società che gestisce l’acqua in provincia. Albino Belli, che ha chiamato in causa la stessa Bim Gsp e anche l’ex presidente Mario Leonardi, da quanto si sa, ha chiesto un risarcimento per i danni morali conseguenti all’ingiusto licenziamento. Danni quantificati in quasi un milione di euro.

In molti si aspettavano che l’ex direttore, licenziato lo scorso gennaio dopo la “scoperta” del buco milionario creato dalla società, che l’ex direttore avrebbe intentato una causa contro Bim Gsp, ma pochi pensavano che l’importo richiesto come risarcimento potesse avere sei zeri.

Poco ancora si sa sulle richieste precise avanzate da Belli, ma gravitano tutte intorno al malessere fisico e psicologico creato dal licenziamento e dalle conseguenze derivanti nell’ambito lavorativo e professionale.

Una tegola destinata a creare non poco subbuglio all’interno della società e soprattutto tra i sindaci, soci di Bim Gsp. Il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro, sulla vicenda preferisce non proferire parola, «perché stiamo preparando tutti gli atti necessari per la difesa», ma annuncia che a breve ci sarà una riunione del coordinamento di Bim Gsp e poi una informativa nell’assemblea dei soci prevista per il 18 ottobre.

Dal canto suo, l’ex presidente Mario Leonardi, che firmò il licenziamento di Belli, ha già affidato l’incarico di rappresentarlo a un avvocato del foro di Padova, ma si dice abbastanza tranquillo. «Non posso dire molto in quanto c’è un’udienza a fine mese, ma che l’ex direttore avrebbe fatto opposizione al licenziamento me l’aspettavo, così come mi aspettavo che avrebbe chiesto la reintegrazione sul posto di lavoro e il risarcimento dei danni morali subiti, come si fa in questi casi».

Resta, però, una certa incredulità, visto che «ora Belli è amministratore delegato di una società molto importante, con un fatturato di centinaia di milioni di euro. A mio avviso, quindi, alla fine è riuscito a trovare un posto di lavoro migliore», conclude Leonardi.

Albino Belli, dopo l’uscita di scena da Bim Gsp, ad aprile è stato nominato amministratore delegato della società EstEnergy spa, che gestisce acquisti e bollette a Trieste e Padova. È anche presidente della società Impianti Scoter di San Vito, oltre che vice presidente degli impianti a fune di Cortina per il comprensorio Auronzo e Misurina. Il suo nome, infine, è legato alla presidenza di “Cortina srl”, per la realizzazione di campi da golf.

Il ricorso al giudice del lavoro non è quindi indifferente per una società che deve ancora rientrare di un disavanzo milionario (80 milioni) causato dal mancato adeguamento della tariffa idrica negli anni e che segue di pochi giorni la querela presentata dall’allora presidente di Bim Gsp, Franco Roccon, contro Gianpaolo Bottacin, Camillo De Pellegrin, Valter Bonan e l’Italia dei valori. L’ex presidente ha chiesto loro un risarcimento pari a 100 mila euro, più le scuse, pena l’avvio di un procedimento civile.

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