Bellunesi all’assalto del nuovo centro Astor / FOTO
BELLUNO. Il nuovo Astor piace ai bellunesi: in centinaia ieri sera hanno voluto visitare l’albergo, il food cafè, il ristorante, la bottega, le belle suites con nomi di montagne bellunesi. Dopo il taglio del nastro del sindaco Jacopo Massaro e dell’ideatore e proprietario del complesso Mariano Moritsch, c’è stato un afflusso continuo e numeroso. La speranza è che sia di buon auspicio per il successo di una impresa partita 5 anni fa, costata milioni di euro e 17 mesi di lavori, e quasi completamente realizzata.
Molti riferimenti alla bellezza dell’ambiente che si ammira dalle terrazze del Centro Astor, negli interventi sia di Masssaro di Moritsch. In effetti la ristrutturazione ha ridato alla città la possibilità di ammirare uno dei panorami più belli di Belluno, dal Nevegal, alla valle del Piave, alle vette Feltrine, al Serva.
«Questa città ha bisogno di un buon lavoro di squadra per riprenderci il nostro ruolo di capitale delle Dolomiti» ha detto Moritsch. «Servono investimenti non solo di denari ma di mentalità, ancora non sufficientemente aperta, poco propensa al lavoro di squadra, forse troppo individualista».
Il Centro Astor apre in tempo per il Giro d’Italia quando 50 giornalisti pranzeranno sulla terrazza con vista sul Piave e forse parleranno di questa città così bella, splendente e ancora poco apprezzata.
Da parte sua il sindaco ha plaudito ad una iniziativa economica che dà lavoro a 20 persone, un cantiere a cui hanno lavorato moltissime imprese bellunesi che sono state tutte ringraziate da Moritsch. È toccato a monsignor Rinaldo Sommacal benedire l’Astor e ricordare che sorge dove 500 anni c’era una chiesa.
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