Belluno: «25 aprile, la Costituzione non si cambia»

Se il sindaco ha puntato l'attenzione sull'importanza della Resistenza anche oggi, «alla luce dei nuovi rigurgiti di nazionalismo presenti in Europa», l'ex sindaco Ermano De Col ha spiegato come «la Resistenza non può essere considerata un fenomeno di pochi intimi, ma un movimento di popolo»
BELLUNO. «Oggi resistere significa credere nell'Europa unita, perchè solo all'interno di un'Europa unita possiamo vedere un futuro di libertà e benessere». Con queste parole il sindaco Prade ha attualizzato il valore della Resistenza nel corso della manifestazione che questa mattina ha ricordato la Liberazione dell'Italia dalle truppe straniere, al termine del secondo conflitto mondiale.


Una cerimonia che ha visto prima l'alzabandiera, al pennone di piazza Martiri, poi la posa di una corona al monumento ai Caduti che si trova all'interno dei giardini pubblici. Il tutto accompagnato dalla banda cittadina che ha sottolineatio in musica i vari momenti istituzionali (presenti le autorità civili e militari e le associazioni combattentistiche e d'arma).


Se il sindaco ha puntato l'attenzione sull'importanza della Resistenza anche oggi, «alla luce dei nuovi rigurgiti di nazionalismo presenti in Europa», l'ex sindaco Ermano De Col ha spiegato come «la Resistenza non può essere considerata un fenomeno di pochi intimi, ma un movimento di popolo».


Nel suo intervento De Col si è calato anche nell'attualità, parlando di Costituzione come base fondante della coesione sociale e di quei valori di libertà. Anche per questo «i primi articoli non si toccano, perchè sono la pietra miliare su cui si basa la nostra convivenza».

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