Belluno. Accordo in extremis per aprire oggi il teatro Comunale
BELLUNO. Belluno ha rischiato di non vedere aperte oggi le porte del Teatro per le cerimonie di San Martino, ma alla fine “l’accordo” c’è stato. Alle 16 di ieri Tib Teatro convocava una conferenza stampa per annunciare la restituzioni delle “chiavi” alla Fondazione Teatri. Lo scorso 6 novembre è scaduto il contratto per i servizi tecnici del Comunale, gestiti fino a quel momento proprio dal Tib. «Il 17 ottobre», spiega Daniela Nicosia, «abbiamo scritto a Neri chiedendo la proroga del servizio per altri due anni, sulla linea di quando previsto dall’articolo 10 del contratto sottoscritto tra noi e la Fondazione. Non avendo ricevuto risposta, il 21 ottobre abbiamo formulato un’altra proposta per il 2012: garantire la consueta programmazione teatrale a Belluno e provincia, oltre ai servizi necessari alla tutela degli spazi e degli spettatori al Teatro comunale di Belluno e a La Sena di Feltre».
La risposta di Neri arrivava il 24 ottobre: la stipula di un nuovo contratto di appalto avente per oggetto la prestazione dei servizi tecnici teatrali che coinvolgesse almeno cinque realtà concorrenti e la proposta al Tib di continuare a gestire tali servizi dal 6 novembre al 31 dicembre. «Una proposta per noi inaccettabile», afferma Labros Mangheras, «in quanto economicamente non sopportabile dalla cooperativa, che può organizzare il personale per periodi medio lunghi e non brevi, come 55 giorni in questo caso. La Fondazione ci ha detto: “O accettare o restituite le chiavi”. E noi abbiamo optato per la seconda».
E l’apertura del Teatro per il San Martino? Poco prima delle 18 di ieri Tib e Fondazione si sono incontrati davanti alla sala Bianchi: sembrava che potessero saltare le cerimonie al Comunale, ma poi è arrivata la decisione finale: a gestire i servizi sarà anche oggi il Tib «e, visto che ci ritroveremo tutti qui per la festa del Patrono, parleremo con il sindaco e Neri», afferma Mangheras, «per chiedere la proroga, che noi vorremmo fino al 30 giugno, data in cui finisce la stagione. Neri si è dimostrato disponibile a trovare una soluzione e io sono fiducioso che prevarrà il buon senso, tenendo conto anche delle affermazioni del sindaco».
Durante la conferenza stampa del Tib, arrivava “in diretta” un comunicato di Prade, nel quale il primo cittadino affermava che «la scelta del comitato di gestione della Fondazione Teatri di non affidare i servizi tecnici a Tib Teatro per la stagione 2011/2012 non mi trova d’accordo. Non perché va contro gli interessi del Tib medesimo, ma perché va contro quelli della Fondazione nonché della città di Belluno».
«Per aprire il Teatro», spiega la Nicosia, «tra custode, maschere, cabinista, elettricista, macchinisti, ci vogliono una decina di persone. Che devono essere dei professionisti, per tutelare la sicurezza di chi lavora e degli spettatori». E si è parlato anche dei 143mila euro che il Tib deve ancora avere dalla Fondazione non come contributo, bensì come corrispettivo per il lavoro svolto nel 2010/2011. «Quello che noi vogliamo», mette in risalto Mangheras, «è semplicemente difendere il teatro come luogo di competenza e professionalità. E vorremmo che venisse tutelato il lavoro e il merito di chi, in questi anni, ha agito sempre con passione e impegno».
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