Belluno: acqua, dieci milioni di euro per Bim Gsp

Il Consorzio Bim dà il via libera al finanziamento
La sede della società dell’acqua Bim Gsp
La sede della società dell’acqua Bim Gsp
BELLUNO. Dieci milioni di euro in 15 anni. Il Consorzio Bim, riunito ieri in assemblea, ha approvato la delibera che offre alla società di gestione dell'acqua, Bim Gsp, un contributo pluriennale in conto impianti per lo sgravio della tariffa applicata alle utenze. Il piano elaborato dal consiglio direttivo del Consorzio, sulla base del mandato dell'assemblea, prevede lo stanziamento di 592 mila euro per quest'anno e nei prossimi 14 anni 672 mila euro all'anno. La riunione di ieri è stata presieduta dal sindaco di Lozzo di Cadore, Mario Manfreda, membro del consiglio, in sostituzione del presidente Giovanni Piccoli che di Bim Gsp è dipendente in aspettativa. «Da tempo», spiega Manfreda, «si è deciso di ipotizzare un intervento del Consorzio sul servizio idrico integrato e ieri abbiamo portato la proposta di deliberazione, già preventivamente discussa in pre assemblea. Si tratta di contributi in conto impianti corrispondente alla quota di ammortamento». In pratica il Consorzio Bim ha deciso di trasferire a Bim Gsp delle risorse per realizzare le infrastrutture essenziali previste dal piano d'ambito e questo contributo dovrebbe portare beneficio alle utenze, perché andrà a ridurre la tariffa. «Visto che Bim Gsp serve circa 95 mila famiglie bellunesi», continua Manfreda, «il contributo del Consorzio farà risparmiare in media 6,9 euro a famiglia ogni anno». In realtà l'impatto dello stanziamento del Consorzio sulla tariffa verrà calcolato dall'Ato, che ha il ruolo di controllore di Bim Gsp. Alla società, ma anche all'Ato stessa, il Consorzio chiede di elaborare una relazione annuale con la descrizione della titpologia e del costo degli investimenti fatti. «La decisione di ieri rientra pienamente nella missione del Consorzio Bim», dice ancora Manfreda, «che deve intervenire a favore del territorio e degli utenti. E' la stessa modalità di approccio seguita per realizzare le reti del metano: cioè si stanzia parte del sovracanone introitato per investimenti in infrastrutture, come è sempre stato fatto e senza compromettere gli altri ambiti di azione del Consorzio stesso». L'assemblea ha approvato la delibera senza problemi, anche perché era stata ampiamente discussa, ma i sindaci hanno ribadito la preoccupazione per un sistema che non si regge: «La legge Galli impone che i costi del servizio idrico integrato siano coperti per intero dalla tariffa», ricorda il sindaco di Chies Loredana Barattin, «ma in montagna, su un territorio molto vasto e con poca popolazione, questo non è sostenibile».

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