Belluno: alluvione, conclusi i lavori sull'argine dello Stizzon

Il torrente - informa una nota - è stato il più tormentato dagli eventi alluvionali che hanno interessato il bacino del Piave: lungo il suo corso si è dovuto intervenire d'urgenza per sistemare molte situazioni distruttive
BELLUNO. Sono ormai ai ritocchi finali i lavori di somma urgenza avviati in dicembre lungo il "solito" Stizzon dal Genio Civile di Belluno, nelle località Stalle e Al Cristo del comune di Seren del Grappa, per ripristinare e integrare le difese idrauliche al piede del muro di sponda, poste a protezione dell'asse viario, e per una completa manutenzione idraulica del corso d'acqua mediante ricalibratura dell'alveo.


Il torrente - informa una nota - è stato il più tormentato dagli eventi alluvionali che hanno interessato il bacino del Piave: lungo il suo corso si è dovuto intervenire d'urgenza per sistemare molte situazioni distruttive, che hanno creato disagi pesanti alle comunità locali. Il cantiere ha riguardato, in località Stalle, la realizzazione della sottofondazione in calcestruzzo di due tratti di muro d'argine, la messa in opera di una sottofondazione in massi al piede di un argine misto in gabbioni (lato fiume) e materiale terroso (lato campagna).


In località Al Cristo si è invece provveduto alla riprofilatura e risagomatura dello Stizzon e alla posa di opere in massi a difesa del rilevato stradale, oltre ad interventi minori. Complessivamente sono stati movimentati 6 mila metri cubi di terra e utilizzati mille metri cubi di pietrame, oltre a calcestruzzo e armature in acciaio. Il costo dei lavori è stato di 200 mila euro.


"E' un altro intervento che si chiude, tra i 249 che abbiamo attivato subito dopo il grande disastro di ottobre e nei mesi successivi. Gli interventi conclusi sono ormai un centinaio, mentre ci sono ancora oltre cento cantieri di risistemazione in attività e la cinquantina rimanente in fase di progettazione o in attesa dell'affidamento dei lavori. Stiamo ricostruendo ciò che l'acqua ha compromesso, ma non ci basta - ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, commissario per il superamento dell'emergenza alluvione - perché dobbiamo fare in modo, attraverso opere strategiche attese da molti decenni, che non si ripetano devastazioni come quelle che hanno vissuto migliaia di nostri concittadini".

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