Belluno, aumenta il consumo di droghe. Primi contatti sotto i 16 anni
In dieci anni le dipendenze cresciute del 67 per cento
BELLUNO.
Escalation del consumo di droga e alcol nell’Usl n. 1 negli ultimi dieci anni. E’ quanto emerge dai dati degli utenti del Dipartimento delle dipendenze, a cui si affianca un altro dato allarmante, cioè l’abbassamento dell’età in cui i ragazzi iniziano a drogarsi, che si assesta sotto i 16 anni. Se si raffrontano le cifre dal 2000 al 2009, si evince che gli utenti alcolisti sono saliti da 496 a 655 con un aumento del 32%, mentre per i dipendenti da droghe si è passati da 117 a 313 con un incremento del 67%.
A questi si aggiungono anche coloro che si recano giornalmente ai Servizi, per l’assunzione del metadone, passati da 63 a 72. In totale, quindi, in dieci anni gli utenti dei Sert dell’Usl 1 sono passati da 676 a 1040, pari cioè a un +54%.
E queste cifre sono riferite soltanto a chi si rivolge al Dipartimento. «Il dato sull’affluenza è soltanto uno dei dati, a cui si aggiungono i sequestri e gli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine. Resta, quindi, tutto un terreno sommerso di cui non sappiamo nulla. Per questo è difficile avere un quadro preciso di quanto vasto sia il fenomeno nel nostro territorio», precisa il responsabile del Dipartimento delle dipendenze, Alfio De Sandre.
Sempre più giovani i consumatori.
Quello che si sa, invece, è che per l’alcol, l’età media di approccio è intorno agli 11 anni, «età che si è abbassata anche a livello nazionale fino quasi a raggiungerci, segno che la nostra realtà provinciale non è un caso isolato», puntualizza De Sandre. In discesa anche l’età in cui le persone si avvicinano alla droga, oggi al di sotto dei 16 anni. Se si guarda invece agli alcolisti e ai consumatori di stupefacenti che si rivolgono ai Sert, siamo intorno ai 29 anni, contro una media regionale di 32.
Fenomeno in crescita.
Che il fenomeno stia aumentando lo si vede anche dal fatto che i nuovi utenti ai Sert ogni anno sono circa il 41.9%, contro una media veneta del 23.2%.
Questo non solo sta a significare che sono aumentati i consumatori abituali di alcol e droga, ma che nel territorio dell’Usl n. 1 sono in aumento anche coloro che vogliono uscirne e che si sottopongono a trattamenti sanitari.
Primato della cocaina.
Parlando di stupefacenti, a detenere il primato è ancora la cocaina, visto il costo relativamente basso che le dosi hanno raggiunto, ultimamente, nel mercato. Segue l’eroina, che viene non solo iniettata in vena, ma anche fumata, «specie tra i giovanissimi che pensano che così faccia meno male: invece sempre eroina è», sottolinea De Sandre. Resta sempre alto il consumo, non solo tra giovani, ma anche tra i meno giovani, della cannabis, «per la quale l’utilizzo si sta normalizzando, vale a dire che il suo consumo è diventato normale tanto che chi lo fa non si sente un tossicodipendente, anche se lo è».
La terapia.
A questo si aggiunge un altro fenomeno, quello del policonsumo, vale a dire l’unire insieme varie sostanze non solo della stessa specie, cioè droghe, ma anche alcol. «E questo significa una maggiore complessità anche nell’approccio terapeutico per cui ogni persona necessita di programmi personalizzati di trattamento. I servizi, quindi, devono adeguarsi, avendo maggiore attenzione ai giovanissimi», precisa il responsabile del Dipartimento.
I Club alcolisti.
Rispetto all’abuso di alcol, che resta comunque il fenomeno principale in provincia di Belluno, sono in crescita le famiglie che frequentano i trenta Club degli alcolisti in trattamento che sono attivi sul territorio dell’Usl n. 1.
La comunità.
Pressochè stazionario invece il dato sugli inserimenti in comunità, mentre aumentano i giorni di presenza (da 9174 a 11748) e la spesa passata da 440.547 euro a 790.780 per la crescita delle rette
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