Belluno. Aumenti «inevitabili» per Imu e Irpef
BELLUNO. Aumentano Imu e Irpef. Va in approvazione venerdì il bilancio previsionale 2012 e il documento che verrà sottoposto al consiglio comunale è già stato inserito on line nel sito del Comune (sotto la voce albo pretorio). Le novità più rilevanti riguardano le entrate tributarie e l’Imu in particolare, perché l’amministrazione Massaro ha deciso di aumentare alcune aliquote.
IMU. Sulla prima casa l’Imu crescerà di un punto, passando dal minimo del 4 per mille (il massimo è fissato a 6) al 5 per mille. Un punto in più anche per le seconde case locate con contratto registrato: dal 7,6 all’8,6 per mille; mentre sulle seconde case non locate si pagherà il 9 per mille (da un minimo del 7,6). Va all’8 per mille l’aliquota per le unità immobiliari di proprietà di cooperative edilizie e dell’Ater. Resta invariata, rispetto al minimo fissato dallo Stato del 7,6 per mille, invece, l’aliquota destinata alle attività produttive.
Al momento vengono considerate prima casa (con Imu al 5 per mille) le abitazioni di proprietà o in usufrutto non locate degli anziani o dei disabili che hanno spostato la residenza negli istituti di ricovero. L’amministrazione comunale, però, sta cercando di applicare l’esenzione totale entro settembre.
Nel complesso, il Comune prevede un gettito da Imu di poco superiore agli 8,7 milioni di euro (dei quali circa la metà va allo Stato): 2,382 milioni sulla prima casa, 3,468 milioni sulle seconde case sfitte, 411 mila euro dalle seconde case in locazione, 201 mila euro dalle abitazioni Ater, 245 mila euro dalle aree fabbricabili e poco meno di 2 milioni dalle altre categorie immobiliari.
IRPEF. Per quanto riguarda l’addizionale comunale Irpef, l’aliquota viene aumentata dello 0,3, passando al 7,3 per mille, con un gettito in entrata pari a oltre 4,3 milioni di euro.
ILSINDACO. «La situazione del bilancio comunale presenta diverse criticità», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «che vanno da una riduzione dei trasferimenti statali pari a 3 milioni, alla crisi della Nis, che però non è l’unica società partecipata in difficoltà». I conti risentono anche della mancata vendita del patrimonio immobiliare inserito dall’amministrazione precedente nel piano delle alienazioni e dall’aumento del fabbisogno di risorse destinate al sociale.
«Per quanto riguarda l’Imu», prosegue Massaro, «abbiamo stabilito un aumento moderato nei confronti dell’abitazione principale e delle case date in locazione con contratti registrati che hanno già qualche piccola agevolazione fiscale. In un momento di forte crisi economica, abbiamo deciso di lasciare invariata l’aliquota degli immobili destinati alle attività produttive, cioè senza alcun aumento rispetto a quanto fissato dallo Stato. Un segnale importante, che a settembre, con l’assestamento di bilancio, speriamo di poter migliorare ancora nei confronti di anziani in casa di riposo e disabili oltre i 26 anni. In questo momento c’è un problema di interpretazione della legge». L’impegno a fare di meglio arriva anche per l’Irpef: «La nostra intenzione è di introdurre al più presto i parametri per rendere l’addizionale progressiva». Massaro conclude: «Si tratta di una manovra tecnica, che pareggia i conti e ci permette di mantenere la capacità di spesa nel sociale e di far ripartire le manutenzioni che sono in stato di emergenza».
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