Belluno: Bim Gsp, l'assemblea rinvia il bilancio

Prova di forza del cda che ottiene i numeri nel report, ma nella sostanza è un nulla di fatto
A sinistra Franco Roccon, qui sopra l’assemblea di ieri
A sinistra Franco Roccon, qui sopra l’assemblea di ieri
BELLUNO. E' stato rinviato il bilancio di previsione di Bim Gsp, ma l'assemblea ha avuto momenti contrastanti. Si può dire che è finita con un pareggio, perché anche ieri il tatticismo politico ha prevalso sulla necessità di risolvere i problemi di una società che presenta oltre 50 milioni di euro di esposizione nei confronti delle banche. Pur rinviando il bilancio, Bim Gsp è riuscita ad ottenere un voto, formalmente inutile, se non per andare alla conta e dimostrare di avere i numeri. Trentatrè sono i sindaci che hanno votato a favore del report di metà anno, quello che riassume la situazione al 30 giugno (con un utile di 900 mila euro), mai votato finora stando a quanto dicono i sindaci e del resto è singolare approvarlo a fine marzo. Il cda della società però ha visto l'occasione per stabilire i rapporti di forza, dimostrando di avere ancora una grossa fetta di sindaci sotto controllo e in effetti 33 sono quasi la metà. Tra loro c'è la totalità dei sindaci del Cadore, mentre in Agordino e nella Valbelluna si trovano i primi cittadini più cauti nell'approvare i conti di Gsp. Il presidente di Bim Gsp Franco Roccon è stato avveduto: da giorni circolava l'indirizzo, tra molti sindaci, di chiedere il rinvio del previsionale, perché gli amministratori non avevano avuto il tempo di approfondirlo nella sua complessità. Roccon ha preferito non contrastarli, assumendo a sè il merito di aver fatto questa proposta, come risulta da comunicato stampa ufficiale di Bim Gsp. In realtà in assemblea è stato Roger De Menech (Ponte nelle Alpi) a chiedere ufficialmente il rinvio, azione concordata con il sindaco di Belluno Antonio Prade, impegnato nel bilancio del suo Comune. «I sindaci hanno sottolineato le difficoltà nel gestire il controllo societario per la complessità della materia legislativa e tecnica che riguarda il servizio idrico integrato in continua evoluzione», si legge nel comunicato, che punta sulle difficoltà dei sindaci di capire la materia. Il rinvio comunque sarà breve: 15 giorni per approfondire gli enormi problemi esistenti nella società, insieme all'Ato. «Bisogna affrontare quattro questioni», dice il sindaco di San Gregorio Ermes Vieceli, «il controllo di gestione, la riduzione del piano degli investimenti, l'aumento della tariffa e la ricerca di nuove risorse». Durante la discussione però è emerso un nuovo colpo di scena: il cda ha ottenuto il mandato per valutare una possibile cessione dei rami d'azienda, Energie Comuni e reti Gpl, a Bim Infrastrutture spa. Si tratta di un'operazione finanziaria - un passaggio ad una società della stessa galassia - che potrebbe fornire tra i 5 e gli 8 milioni di liquidità a Gsp, dando un segnale al mondo creditizio. «Siamo sempre noi», ricorda De Menech, perplesso, di Bim Infrastrutture. L'operazione lascia molti dubbi, ma ogni sindaco dovrà ottenere il via libera del proprio consiglio. Sul rinvio Prade sottolinea: «E' un atto di responsabilità e non è contro nessuno, ma consente ai sindaci di approfondire la questione, perché lo scenario è molto molto complesso. Una pausa di riflessione è necessaria e ne sono consapevoli tanti sindaci, a prescindere dal colore politico e dalla provenienza territoriale. Vogliamo bene a Gsp», assicura Prade. «E' emerso che rapporti difficili o vuoti di comunicazione con l'Ato da parte nostra non ci sono mai stati», dice Roccon. Infine una nota di demerito: nonostante i proclami sulla trasparenza, Gsp ha lasciato fuori dall'assemblea i giornalisti. Scelta legittima, ma inopportuna: ricordiamo a Gsp che i suoi soci sono tutti i cittadini bellunesi, i sindaci hanno solo una delega pro tempore in mano.

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