Belluno, bufera nel Pdl: Paniz si dimette da coordinatore
Il deputato fischiato in Birreria Pedavena per la mancata nomina di un assessore bellunese nella giunta regionale
BELLUNO.
Il Popolo della Libertà ha scelto il suo colpevole. Maurizio Paniz si è dimesso ieri, dopo che lunedì sera è stato contestato da alcuni presenti alla festa organizzata per l’elezione di Dario Bond in consiglio regionale. Fischi e accuse per la mancata nomina di un assessore bellunese si sono concentrati sul deputato e coordinatore provinciale del partito, che praticamente in diretta ha deciso di rassegnare le dimissioni. Lunedì il coordinamento provinciale del Pdl si riunirà per affrontare, tra gli altri argomenti, anche questo punto, ma la scelta di Paniz appare irrevocabile.
Le polemiche scoppiate dopo la composizione della giunta regionale, hanno scontentato gli elettori bellunesi, che si sono sentiti traditi dalla Lega Nord, ma anche dal Pdl. All’interno del partito di Berlusconi poi non sono sfuggiti alcuni elementi: una campagna elettorale a costo zero (e non è la prima), se non per gli sforzi prodotti dai candidati Bond e De Bona, con i manifesti elettorali rimasti in sede perché è mancata l’organizzazione e la volontà di correre seriamente. Ma soprattutto nessuna pressione sul livello regionale: nei giorni delle trattative per la giunta, l’unico gesto giunto dal Pdl bellunese a favore di Bond è stata una lettera preparata dal coordinamento provinciale. Troppo poco perché il partito veneto potesse prendere in considerazione Bond nel marasma della corsa alla sedia e della lotta tra correnti.
Lunedì sera, alla birreria Pedavena, Bond ha riunito oltre mille persone: «Una bellissima festa», si limita a dire il consigliere regionale, che ha esordito il suo discorso dicendo: «Sono stato trombato, trombato, trombato». Bond ha ringraziato le tante persone che lo hanno aiutato a raccogliere oltre 9.300 preferenze (in proporzione uno dei più votati in Veneto) e ha analizzato i fatti: «Il partito non c’è stato, il risultato, molto buono, è stato solo merito di De Bona e mio. Ora è necessario organizzarsi, dare un segnale, io non ho intenzione di mettermela via, lavorerò ancora di più». Poi la parola è passata all’assessore regionale Renato Chisso («l’unico che mi ha dato una mano», dice Bond) e all’ex Floriano Pra. Entrambi hanno cercato di essere concilianti, ma non è bastato. Quando si è trattato di dare la parola a Paniz, Bond lo ha definito «un grande avvocato e un grande amico, ma non il coordinatore provinciale». Paniz ha preso il microfono e a quel punto sono partiti fischi e accuse del tipo: «Vergogna, l’avete lasciato solo».
Cosa succederà ora è lontano dall’essere deciso. Nel primo periodo sarà il vice Carbogno a guidare il partito, che ora ha alcune decisioni importanti da prendere, a partire dagli assetti nelle giunte comunale e provinciale
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