Cade sulle strisce e chiede i danni al dirigente comunale
Aperto il procedimento a carico del dirigente dei Lavori pubblici del Comune di Belluno: a citarlo davanti al giudice, una donna che si era fratturata il malleolo
Cadde attraversando la strada sulle strisce fresche di vernice. E si fratturò il malleolo di una caviglia. Ecco perché una donna di Belluno ha querelato il dirigente comunale ai Lavori pubblici, Piergiorgio Tonon.
L’ipotesi di reato è quella di lesioni personali colpose e giovedì mattina si è aperto il processo davanti al giudice di pace, Nicola Parrocco. La competenza non è del vicino tribunale, perché la prognosi certificata dall’ospedale San Martino è stata contenuta. Il dipendente di Palazzo Rosso è difeso dall’avvocato Massimo Moretti, la toga che è stata individuata e incaricata dall’avvocato civico Paolo Vignola.
Nell’udienza inaugurale, il magistrato onorario ha fatto il suo mestiere, cercando di arrivare a una conciliazione tra le parti, ma non c’è stato verso di trovarla e allora è stato aperto il dibattimento. Questo significa che saranno ascoltati i testimoni necessari, nel frattempo è stato chiamato in causa il Comune di Belluno, come responsabile civile. Dalla prossima udienza, ci sarà anche l’ente alla sbarra e si comincerà a capire di cosa si sta discutendo.
La Procura della Repubblica ha mandato a processo Tonon con un decreto di citazione a giudizio perché per negligenza, imprudenza o imperizia - questa la formula giuridica classica - non avrebbe vigilato sui lavori di verniciatura delle zebre di via Segato, creando un concreto o potenziale pericolo per i perdoni.
La vicenda è anche abbastanza recente, perché la madre di famiglia era andata a prendere i figli alla scuola elementare Gabelli di via Segato. Al momento di tornare verso il centro, era incespicata in una buca poco profonda su una striscia, che sostiene di non aver visto. Era finita per terra, soffrendo una frattura del malleolo.
Nell’anatomia umana, con questo termine si indica ciascuna delle parti ossee sporgenti situate al collo del piede, corrispondenti alle protuberanze inferiori mediale e posteriore della tibia ed a quella inferiore laterale del perone. È stata chiamata l’ambulanza del Suem 118 e l’infortunata è stata trasportata all’ospedale San Martino per le radiografie e tutte cure necessarie. Il certificato medico è stato il detonatore della querela e del conseguente procedimento penale, la cui notizia è arrivata in piazza Duomo.
Secondo lei e l’avvocato di parte civile, il dirigente comunale ha delle responsabilità precise su quanto è accaduto, mentre la difesa dell’imputato sosterrà senz’altro che la buchetta era visibile perché caratterizzata da un colore più scuro del bianco candido e la causa va piuttosto ricercata nella distrazione dell’infortunata.
Ognuna delle parti citerà i testimoni necessari per raggiungere o confutare la prova. Non c’è dubbio che la donna chiederà un risarcimento per i danni che ritiene di aver sofferto per colpa di un lavoro fatto male da parte del Comune di Belluno.
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