Belluno: collegare le due sponde della Piave
La fruibilità del fiume dovrà prevedere un senso unico tra i due ponti
BELLUNO.
Nell'estate scorsa, un gruppo di giovani architetti ha partecipato ad un progetto di lavoro (workshop "Planwater"), organizzato dalla Provincia con la collaborazione della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, un progetto inserito nel più ampio programma per lo sviluppo e la collaborazione fra le regioni europee (Interreg), rivolto al territorio tra i fiumi Drava e Piave e le relative architetture. L'obiettivo del progetto è quello di riqualificare il fiume e di rendere maggiormente fruibile ai cittadini la zona compresa tra l'area di Lambioi (destra orografica) e quella prospiciente il Bersaglio - via Montegrappa (sinistra orografica). Giovedì sera, nella sede del Ceis, si è tenuto un incontro in cui tre dei giovani architetti, hanno presentato le proposte progettuali ai componenti del Comitato Popolare, ad una rappresentanza della scuola primaria di Borgo Piave, al Ctg, alle associazioni Italia Nostra e Wwf, all'associazione "il Granaio" di Villa Buzzati, ad altri professionisti e cittadini bellunesi. Da osservazioni e studi compiuti sul campo sono scaturiti progetti, idee, proposte ricche ed originali, soluzioni più o meno complesse, ma anche semplici e di facile realizzazione. E' seguito un vivace dibattito fatto di considerazioni, consigli, suggerimenti, critiche... non è mancata una punta di scetticismo nell'affrontare il problema economico più o meno legato alle scelte politiche, nonostante l'esistenza dei fondi europei. Una delle pecche più evidenti è la difficoltà di collegamento pedonale tra una riva e l'altra del fiume: un'insegnante ha raccontato che alcuni alunni, sono costretti a venire a scuola in pulmino, nonostante la vicinanza, per evitare il pericoloso attraversamento della rotonda. La proposta degli studiosi è quella di creare un senso unico tra i due ponti e destinare una parte del ponte provvisorio ai pedoni. Sono uscite soluzioni per il collegamento della Panoramica con il parcheggio di Lambioi, altre per ovviare allo sgradevole impatto visivo che piscina e Spes Arena offrono a chi entra in città, oppure per collegare il Parco Emilio con il Parco del Piave attraverso un tunnel e ancora, si sono proposte attività socio-ricreative, naturalistiche e didattiche, che considerino le diverse vocazioni delle due rive. Un progetto interessante e affascinante coinvolge Villa Buzzati che potrebbe diventare un Parco tra Natura e Letteratura.
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