Belluno come Sondrio, pronta la legge

Bottacin porta in giunta regionale il testo per il consiglio: canoni idrici alla Provincia e compartecipazione del bollo
Di Valentina Voi
Giampaolo Bottacin (tra le deleghe: ambiente e specificità della provincia di Belluno), uno dei dieci componenti della nuova Giunta regionale del Veneto, presentata oggi a Venezia, all'aula del Consiglio regionale, 29 giugno 2015. ANSA / US REGIONE VENETO - LUIGI COSTANTINI.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
Giampaolo Bottacin (tra le deleghe: ambiente e specificità della provincia di Belluno), uno dei dieci componenti della nuova Giunta regionale del Veneto, presentata oggi a Venezia, all'aula del Consiglio regionale, 29 giugno 2015. ANSA / US REGIONE VENETO - LUIGI COSTANTINI.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

BELLUNO. Nessun vincolo sui canoni idrici e la possibilità di ottenere dalla Regione una quota della tassa automobilistica regionale per gestire ulteriori funzioni. Queste le novità introdotte dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin per riempire di contenuti (e soprattutto di risorse) il contenitore della specificità. Una proposta che vede d’accordo la Provincia, che ora punta a battere cassa a Roma.

Bottacin ha presentato durante la giunta regionale di ieri una delibera che accompagna un disegno di legge ora in attesa del consiglio regionale. La nuova norma abroga quelle precedenti a proposito degli introiti del demanio idrico mettendo nero su bianco quanto già in atto: alla Provincia sono destinati gli introiti derivanti dai canoni per le concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico, comprese le grandi derivazioni. Soldi che verranno utilizzati per le funzioni conferite alla Provincia di Belluno nell’ambito del riordino che la Regione sta effettuando in queste settimane in attuazione della legge Delrio.

Dal punto di vista finanziario, i soldi erano e rimangono una quindicina di milioni. Cambia, però, la loro destinazione d’uso che non è più vincolata e potrà essere usata liberamente per tutte le funzioni assegnate alla Provincia anche se l’intento di palazzo Piloni è comunque quello di rafforzare gli interventi in difesa del suolo. Una speranza che ha come base la seconda novità introdotta dal disegno di legge: una parziale modifica della legge 15 che prevede, in caso di conferimento diretto di ulteriori funzioni regionali alla Provincia, una compartecipazione agli introiti derivanti dalla tassa automobilistica regionale.

«Come avevo promesso all’inizio del mio incarico» spiega Bottacin, «mi sono subito impegnato a predisporre un progetto di legge che fosse il frutto di un intenso dialogo e di una fattiva concertazione, concretizzatasi in diversi incontri avuti quest’estate con la Provincia di Belluno. Assieme abbiamo condiviso di presentare una proposta in linea con quanto fatto dalla Lombardia qualche mese fa per la Provincia di Sondrio».

Soddisfatti Daniela Larese Filon, presidente della Provincia, e Leandro Grones, consigliere con delega al Demanio idrico: «Ora attendiamo Roma» aggiungono. Dalla Capitale, intanto, arriva la notizia che sono stati bocciati gli emendamenti alla riforma costituzionale del senatore leghista Jonny Crosio che, oltre all’autonomia per Sondrio e Belluno, chiedeva anche il ritorno all’elezione diretta.

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