Belluno: da giudice ad imputato, assolto
E’ finito a processo per un cumulo di inerti depositati nel suo terreno da un vicino. Assolto dal «collega»: l'accusa era di discarica abusiva
Un interno del tribunale
SAPPADA.
Qualche giorno fa, ha dovuto idealmente togliersi la toga di dosso per andare dietro alla sbarra dell'aula penale del tribunale di Pieve di Cadore. È il caso del giudice tributario e docente universitario triestino Tullio Steno, classe 1943, con casa per le vacanze in Comelico, a Sappada. L'accusa, nei suoi confronti, era quella di aver realizzato una vera e propria discarica a cielo aperto di inerti, in un terreno di sua proprietà. Ma da quest'accusa il giudice monocratico l'ha assolto, accogliendo le tesi difensive dell'avvocato Luca Dalle Mule, che ha dimostrato come il "deposito incontrollato" di inerti (mattoni, lamiere e residui di demolizione mescolati a terra) fu opera di un vicino di casa dell'imputato. Il fatto, piuttosto curioso per il personaggio coinvolto, risale all'ottobre del 2007, quando gli agenti del Corpo forestale dello Stato contestarono all'imputato la discarica a cielo aperto. Si trattava di residui di scavi provenienti da un vicino cantiere di ristrutturazione di una casa. Il punto è che l'imputato con quella discarica non aveva proprio nulla a che fare. E nel corso del processo, terminato con l'assoluzione, è stato appunto dimostrata la totale estraneità ai fatti contestati. Nel corso dell'arringa, l'avvocato Luca Dalle Mule, ha sottolineato come il reato penale contestato all'imputato, si applica soltanto ai titolari d'impresa che abbandonano e depositano in modo incontrollato i rifiuti. Inoltre è stato dimostrato come l'imputato non rivestiva minimamente la qualità di titolare d'impresa. Inoltre a causare quel deposito di rifiuti inerti non era stato Steno. Anzi, fu lui stesso a farlo presente al Comune, senza però ricevere alcun riscontro. Ora, dopo l'assoluzione, il professore universitario triestino dovrà anche attendere l'esito dell'impugnazione della sanzione amministrativa rifilatagli dalla Provincia per una discarica creata da altri.
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